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28 marzo 2024

Esteri

I 7 bambini afghani morti durante il bombardamento USA non avranno giustizia

L’attacco militare statunitense di agosto ha mietuto 10 vittime, tutte civili

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

civili afgani

AFGHANISTAN - Sono passati poco più di due mesi da quando un drone americano a Kabul ha ucciso 10 civili, tra cui 7 bambini. “L’incidente”, così definito dal Pentagono, “non rientrerebbe”, secondo la visione americana, tra i crimini di guerra riconosciuti a livello internazionale e sanciti nello Statuto di Roma che, all’articolo 8, recita: “costituiscono violazione della legge…i seguenti atti criminosi: 1. Attacchi intenzionali diretti alla popolazione civile o ad individui che non hanno preso parte alle ostilità”.

 

Il tenente generale Sami Said, l’ispettore generale delle forze aeree statunitensi, ha chiamato “semplice negligenza” la condotta messa in atto dalle forze militari statunitensi lo scorso agosto. L’errore, spiega Said, è avvenuto perché “alle forze militari statunitensi erano pervenute informazioni riguardo alla pianificazione di un attacco terroristico da parte dei militanti dello Stato Islamico durante le operazioni di evacuazione, tre giorni dopo che l’attentatore suicida aveva lasciato senza vita all’aeroporto 13 militari statunitensi e numerosi cittadini afgani”.

 

La tragedia è avvenuta dopo che le informazioni dell’Intelligence americana si sono rivelate ampiamente sbagliate. Una volta arrivate a destinazione, queste informazioni hanno condotto i militari all’inseguimento di una Toyota Corolla Bianca, che si pensava contenesse dell’esplosivo. Essi, una volta individuata l’area di lancio del missile, hanno fatto fuoco nel luogo dove circa due minuti prima avevano fatto il loro ingresso dei bambini.

 

“Offro le mie più profonde condoglianze alle famiglie ed agli amici di coloro che sono stati uccisi. L’attacco è stato compiuto nella più onesta convinzione che avrebbe scongiurato un imminente minaccia alle nostre forze militari e a coloro che sono stati evacuati dall’aeroporto. Ma si è rivelato un errore e per questo offro le mie più sincere scuse”: così si pronuncia Gen Kenneth McKenzie, il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti.

 



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Irene Zorzenoni

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