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28 marzo 2024

Castelfranco

600 tonnellate in meno di rifiuti abbandonati

Un risultato clamoroso frutto del progetto “Abbandoni zero”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

600 tonnellate in meno di rifiuti abbandonati

CASTELRANCO VENETO - Una diminuzione di oltre 600 tonnellate dei rifiuti abbandonati o impropriamente conferiti nei cestini pubblici ed una riduzione superiore all’85% di utenze sprovviste dei contenitori per la raccolta differenziata o che pur avendoli decidevano di non utilizzarli. Questi i risultati del progetto “Abbandoni zero”, emersi durante l’incontro organizzato dal Comune capofila di Castelfranco Veneto e dedicato al gruppo di Comuni della Castellana che comprende anche Vedelago, Altivole, Loria, Riese Pio X, Resana e Castello di Godego.

Il progetto, nato nel 2015 e coordinato da Dario Pozzobon, responsabile della Vigilanza Ambientale del Consiglio di Bacino Priula, in collaborazione con Contarina Spa ed i Comuni soci, è l’esempio di come un approccio che mira all’educazione ambientale dei cittadini, è in grado nel lungo periodo di portare un intero territorio a risultati in termini di raccolta differenziata ai massimi livelli in Italia ed in Europa, con una conseguente diminuzione dei comportamenti scorretti, tra cui proprio l’abbandono dei rifiuti.

Non a caso, nell’edizione 2019 di Comuni Ricicloni, Treviso si è classificato al primo posto tra i Comuni italiani capoluogo in termini di raccolta differenziata e Vedelago il miglior Comune del Veneto sopra i 15.000 abitanti. Soddisfazione anche per gli altri Comuni della Castellana, con il Comune di Castelfranco Veneto che arriva all’85,4% segnando un miglioramento per il quinto anno consecutivo e posizionandosi tra i migliori 10 Comuni Italiani sopra i 15.000 abitanti.

«Con il Progetto Abbandoni Zero, abbiamo voluto capire le cause che portano al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e non fermarci a constarne gli effetti negativi sul territorio – spiega Marica Galante, assessore all’Ambiente – con questo approccio ci siamo resi conto, che spesso i comportamenti errati in tema di rifiuti, non erano altro che lo specchio di un disagio sociale più profondo, si potrebbe dire: chi abbandona è abbandonato».

Oltre all’analisi dei risultati, si è anche parlato delle iniziative che la Vigilanza del Consiglio di Bacino Priula sta adottando per continuare a garantire il mantenimento di questi standard di eccellenza, tra cui l’adozione di sistemi di videosorveglianza sempre più all’avanguardia. Se da una parte infatti l’interesse principale è l’educazione ad una cultura ambientale, dall’altra non si può far altro che punire e sanzionare i trasgressori che consapevolmente creano danno all’intero territorio, evitando per quanto possibile che i costi gravino sulla collettività.

«Ancora ci sorprende scoprire che alcune famiglie non sono dotate dei contenitori, o non li svuotano da anni pur pagando la tariffa rifiuti – afferma il sindaco, Stefano Marcon - con questo progetto l’85% delle famiglie ha recepito il messaggio, ma ora dovremmo concentrarci sul rimanente 15%, che forse non ha ancora capito di avere a disposizione un numero minimo di svuotamenti compresi del servizio, tali da rendere inutili sistemi di smaltimento irregolari».

Dopo 3 anni dall’avvio del Progetto Abbandoni Zero, si può affermare che oggi, su 374 kg di rifiuti correttamente conferiti ai sistemi di raccolta, solamente 0,84 kg viene abbandonato. Si tratta dello 0,22 % del totale, cifra estremamente contenuta, che fa capire come il percorso intrapreso con lungimiranza dai nostri Comuni debba continuare su questa strada, e che alla fine prima o poi chi trasgredisce viene “beccato”.

 



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