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24 aprile 2024

Treviso

5.000 STUDENTI CONTRO LA GELMINI

Grande successo per la manifestazione di protesta per la riforma scolastica

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TREVISO - Per la Questura erano in 3.500, per gli organizzatori 5 mila. Al di la delle solite divergenze sulle cifre, la stessa Digos ha riconosciuto che la manifestazione studentesca di stamani, venerdì 8 ottobre, contro la cosiddetta riforma Gelmini, è quella che ha riscosso il maggior successo da tanti anni a questa parte.

Gli studenti si sono radunati presso la stazione dei treni per poi giungere in piazza dei Signori dove si è svolta la pacifica protesta. Nessuna bandiera di partito, non le volevano gli organizzatori, la “Rete degli Studenti Medi Treviso”, capeggiati dal battagliero Alberto Irone.

C’erano però gli esponenti della Cgil, il segretario generale, Paolino Barbiero, e Marta Viotto, segretaria provinciale della Cgil Flc, il comparto che si occupa, fra l’altro, della scuola.

 

Oltre ai discorsi ci sono anche stati momenti di intrattenimento musicale. Determinati e con le idee molto chiare i giovani che si sono succeduti sul palco per dire basta ai tagli indiscriminati che sta operando il Governo per far quadrare i conti o forse, anche, per indebolire il sistema scuola riducendo così il peso delle menti pensanti, disfunzionali ad una certa tipologia di governanti.

“E’ una delle manifestazioni più riuscite degli ultimi anni - ha detto Alberto Irone referente della “Rete degli Studenti Medi Treviso”. Siamo molto soddisfatti di questa alta adesione. Vogliamo dare un segnale forte e chiaro del disagio che la scuola italiana sta vivendo. Continueremo a farci sentire.

Ora stiamo tentando di mettere in piedi un coordinamento che coinvolga anche i genitori e siamo fiduciosi di riuscire a farlo com’è avvenuto a Padova. Mi auguro che tutte le manifestazioni che si stanno svolgendo in contemporanea in tutta Italia possano portare alla costituzione di un tavolo serio di discussione con il Governo, con il ministero alla Pubblica istruzione in particolare. Se stanno scendendo in piazza i ricercatori universitari, la maggior parte precari, che però sono l’ossatura portante del corpo docenti negli atenei, la situazione è davvero critica.

Quella che vogliono farci credere è che quella che stanno facendo è una riforma, ma non lo è affatto perché non ha valenza pedagogica, ma mira solo a fare tagli indiscriminati per far cassa”.

Sul palco anche un’altra studentessa Gaia Righetto che pensa che questi tagli stiamo annientando la scuola, “Noi siamo qui con i caschetti in testa, (quelli che usano i lavoratori nei cantieri, per intenderci ndr,) per denunciare il decadimento strutturale di molti edifici a causa della mancanza di fondi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, anche se nella nostra provincia, per fortuna, le cose non vanno male, ma non è così in altre regioni. Ma soprattutto vogliamo denunciare il decadimento che i tagli stanno portano, il fatto di riempire le classi con 30 alunni privandoli dell’opportunità di essere ben seguiti. Le lezioni, poi, dovrebbero essere di meno di 1 ora, come avviene in altri stati europei per far si che la soglia d’attenzione resti sempre alta ed essere maggiormente produttivi.

Rispetto agli altri anni ci sono molti più studenti e questo significa che il problema è sentito davvero”.

E il sindacato cosa ne pensa? “La Cgil ha ormai un rapporto storico con la Rete studenti. Si sono rivolti a noi per chiedere spazi per riunirsi e noi li abbiamo accolti a braccia aperte. Offriamo loro da una decina d’anni una sala presso la sede provinciale. Ultimamente gli abbiamo anche messo a disposizione uno spazio per i loro eventi culturali. Tante cose che loro portano avanti – ha detto Paolino Barbiero - le sosteniamo anche noi e devono per forza di cosa andare a braccetto, essere tenute insieme visto che al termine del percorso di studi si entra nel mondo del lavoro.

Se la scuola funziona e produce qualità è chiaro che si avrà una ricaduta positiva sul lavoro, sulla produzione, sulla tenuta del tessuto sociale e quindi su tutta la collettività. Questo è il motivo per cui i loro valori sono anche i nostri” “Questa riforma che il Governo ha definito “epocale” interviene con tagli e ridimensionamenti proprio in quel settore che dovrebbe essere il volano della ripresa. Flc – Cgil è dunque al fianco degli studenti e dei lavoratori della scuola per riaffermare il diritto a studiare meglio e di più.

Una vera politica – ha detto Marta Viotto - economica non interviene con la mannaia proprio nel settore che forma le nuove generazioni”.

La sindacalista ha ricordato anche le difficoltà in cui si trovano i lavoratori della scuola dagli insegnati, ai dirigenti, al personale Ata e il fatto che questa “indecente riforma” hanno ottenuto solamente un blocco degli stipendi, delle carriere, il mancato reintegro dei tanti precari che da anni attendono una regolarizzazione della loro posizione”.

 

Viotto ha ricordato che la Cgil a livello nazionale fino a dicembre ha indetto un’ora di sciopero la settimana, a rotazione, la prima o l’ultima ora. Il personale della scuola incrocerà le braccia per dare un segnale per far riflettere su altri mali che affliggono la scuola: i disagi degli insegnati e del personale Ata soggetti al blocco dello stipendio, delle carriere, il mancato rinnovo del contratto, per non parlare della critica situazione dei precari.

Laura Tuveri

 

 

 


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