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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

Si rischiano 300mila euro per pochi metri di distanza

La giunta rischia di non ricevere i fondi per la sede della protezione civile

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Si rischiano 300mila euro per pochi metri di distanza

VITTORIO VENETO - Il comune di Vittorio Veneto sembra ormai il teatro dove si rappresentano dei veri e propri “gialli”. L’ultimo atto è andato in scena ieri sera in consiglio comunale: pomo della discordia la nuova sede della nuova Protezione Civile. Durante l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche infatti emerge una mail che lascia basita la giunta Tonon.

 

A darne pubblica lettura è l’ex sindaco leghista Gianantonio Da Re, il mittente è nientemeno che l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Ma partiamo dall’antefatto. Poco prima l’assessore Alessandro Turchetto aveva dichiarato di essere in attesa di una risposta della Regione in merito alla realizzazione della sede e all’erogazione dei fondi che la riguardano.

 

Da Re, quando era sindaco, era infatti riuscito a “portare a casa” 300mila euro per la ristrutturazione dello scalo merci della stazione dei treni, “sede naturale” per la Protezione Civile, proprio a fianco alle sede degli alpini, la prima opera inaugurata dal suo successore Roberto Tonon. Ubicazione, quella vicino ai giardini del centro città, poco gradita all’attuale amministrazione, che ha invece scelto l’area Fenderl come nuova “casa” per i volontari della PC.

 

Ma la mail di Bottacin parla chiaro: arrivano i soldi solo nel caso in cui la nuova sede venga realizzata vicino alla stazione. Di questo l’amministrazione, a detta sua, non sapeva nulla. “Non è arrivata nessuna mail” hanno ribadito in coro. Si tratta quindi di un finanziamento letteralmente vincolato ad un’area ben precisa. L’amministrazione non perderebbe di certo i 300mila euro, che verrebbero destinati all’Avab (Associazione Volontari Antincendi Boschivi), ma li vedrebbe tolti comunque dal progetto per la Protezione Civile.

 

“Perchè complicarsi la vita?” ha chiesto un irritato Da Re, dopo aver stupito tutti con l’asso nella manica sfoderato in extremis. La “voce” votata nel piano di ieri sera, per la nuova sede, è di 420mila euro: il consiglio non ha votato in realtà nessun progetto, e quindi non ha dovuto ancora scegliere tra le due alternative (finanziato o non finanziato).

 

E’ comunque probabile che la giunta non riesca a far cambiare decisione a Bottacin, e che quindi sia costretta a percorrere l’antica via prospettata da Da Re. Se decidesse di continuare sulla propria strada, invece, sarebbe costretta a dover sborsare l’intera somma di 420mila euro, al posto dei soli 120mila euro che rimarrebbero da pagare una volta incassati i fondi.

 

Ma c’è un giallo nel giallo. Nei documenti infatti risultava esserci, in allegato, un progetto della nuova sede, poi scomparso. Il caso è stato liquidato come un semplice “refuso”. E possibile invece che la mail, in realtà, sia arrivata anche alla giunta, e che questa abbia preferito “ritirare” dal piano l’opera prima di un’affrettata approvazione, evitando così di compromettere l’arrivo del finanziamento? Rimane sicuramente il dubbio.

 

La questione ha comunque anche un colore politico: nell’area di gravitazione della Fenderl, sostiene Da Re, “l’amministrazione ha i suoi grandi elettori”.

 


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Roberto Silvestrin

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