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19 aprile 2024

Treviso

"IL 2 GIUGNO NON VA FESTEGGIATO"

Piazza, sindaco di Silea, rimuove le bandiere e dice no ai festeggiamenti

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SILEA -  Niente festeggiamenti per il 2 giugno e, già da ora, nessuna bandiera nella sede municipale. Questa, la protesta di Silvano Piazza (in foto), sindaco di Silea, per esprimere il suo dissenso verso gli strumenti fiscali del governo che impedirebbero alle pubbliche amministrazioni di venire incontro ai cittadini.  E, alla scelta di non ricordare la nascita della Repubblica Italiana, c'è chi si associa. E chi dissente.

"Ho rimosso le bandiere italiane fino a quando terminerà questo ignobile ladrocinio, e non sarò con Lei alla festa del 2 giugno" scrive il sindaco Piazza, vicino al Pd recentemente rieletto al secondo mandato, in una missiva che ha riferito di avere indirizzato al prefetto di Treviso.

Alla base della presa di posizione la percezione, derivata dall'istituzione dell'Imu e dai vincoli del patto di stabilità, di essere "impotente e incapace di fronte ai miei concittadini che cercano un lavoro, che pretendono di arrivare con serenità alla fine del mese, che hanno bisogno di una casa, che si aspettano servizi e contributi per i figli che vanno a scuola, che chiedono un sostegno per il genitore non più autosufficiente, che necessitano di un supporto per mandare avanti l'impresa di famiglia in un momento di difficoltà".

"Silea è tra i Comuni più virtuosi d'Italia - spiega Piazza - ma lo Stato cosa fa? Si prende tutti i nostri soldi per sostenere chi spreca. E' questa la Repubblica che dovrei festeggiare con lei? Quale discorsetto di retorico amor patrio dovrei ascoltare?" La decisione, sottolinea Piazza, deriva anche dal fatto che, secondo i calcoli di presunzione eseguiti dal Governo sull'Imu che il Comune di Silea dovrebbe incassare, la differenza fra questa e il gettito reale "è talmente ampia che teoricamente dell'imposta municipale non dovrebbe arrivare a Silea nemmeno un euro. Anzi - aggiunge il sindaco - dovremmo anche versarne in aggiunta". Le bandiere italiane ha detto sono state tolte dalla sede municipale e non saranno presenti lungo le strade in cui solitamente il 2 giugno vengono esposte. "L'iniziativa è del tutto personale - rileva Piazza, interpellato dall'ANSA - e con questa chiedo sostanzialmente al Prefetto da che parte voglia stare, da quella dei sindaci o quella dello Stato leviatano che soffoca le realtà locali". Nella missiva anche un appello a tutti i sindaci del Veneto. "Vi prego, ribelliamoci e respingiamo il giogo sottile e subdolo di chi ci governa secondo il modello del 'divide et impera'. Troviamoci insieme il 2 giugno a Silea o dove volete voi - conclude - ma troviamoci insieme".

Secondo Giorgio Dal Negro, presidente dell'Anci del Veneto, invece, la ricorrenza del 2 giugno va festeggiata. Nonostante tutto. "Siamo vicini al collega ma il gesto mi sembra oltre le righe" dichiara Dal Negro. "Capisco che i tempi sono estremamente difficili e che le reazioni possono essere di qualsiasi tipo - aggiunge - ma la Repubblica italiana è il primo bene comune dei cittadini, non vedo come si possa non festeggiarla. Invito pertanto il collega a riflettere attentamente su una posizione che ci metterebbe in difficoltà". Dal Negro ha anche ricordato che la manifestazione dell'Anci nazionale è stata fissata per il prossimo 31 maggio proprio nel Veneto, a Venezia, perchè questa è una regione in cui "la tensione rispetto allo stato centrale è particolarmente forte". "Ci andremo magari incazzati, ma con fascia tricolore, bandiere e gonfaloni - ha concluso - perchè ad essere in discussione non è la Repubblica, casomai la sua conduzione".

Anche per Flavio Zanonato, sindaco di Padova e vice presidente dell'Anci, quelli di Silvano Piazza "Sono atteggiamenti esasperati. Certo è un momento duro, difficile, ma sono atteggiamenti sbagliati". Per Zanonato, in questa fase difficile c'é bisogno invece di collaborazione per risanare il Paese. "La bandiera - dice - ci rappresenta tutti; perché toglierla?". Anche non partecipare alla festa della repubblica in prefettura, rischia di essere - per Zanonato - un modo per fare torto al prefetto più che al ministro delle finanze.

Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, invece sostiene appieno l'iniziativa di Piazza. E spera nell'altrui emulazione. "Mi auguro che la protesta annunciata dal sindaco di Silea, Silvano Piazza, sia fatta propria anche da altri sindaci " dichiara Muraro "Chiederò al nostro segretario provinciale di coinvolgerli". "Auspico - aggiunge - che il 2 giugno, mentre si svolgono le celebrazioni, i sindaci arrivino con manifesti in cui si spiegano le ragioni per cui, a causa di uno Stato che peraltro crea differenze pesantissime fra le diverse aree del paese, non riescono a fare ciò che vorrebbero fare". "Se n'è parlato anche nell'ultimo direttivo della Lega. Spero - conclude - che nasca una protesta trasversale".

Mentre il sindaco di Roncade e deputato del pd Simonetta Rubinato, nell'atteggiamento del collega di Silea intravede (troppe) analogie con il Carroccio. "E' sbagliato copiare la Lega, che lancia slogan contro lo Stato e la bandiera nazionale, dopo aver governato dieci anni senza aver portato a casa nulla di concreto per i nostri Comuni" , sostiene. "In un momento di così grande emergenza sul piano economico e di forti tensioni sociali - prosegue - dobbiamo avere a cuore i simboli della nostra convivenza civile per non rischiare di buttare altra benzina sul fuoco". Rubinato ricorda inoltre che "Monti è al governo da poco più di sei mesi e, pur con qualche errore, ha per il momento salvato il Paese dal rischio di trovarsi senza più soldi per pagare le pensioni e gli stipendi di medici, infermieri, agenti di polizia e insegnanti".

"Mi chiedo - conclude - perché molti non abbiano alzato la voce a tempo debito, come l'Anci regionale che aveva il dovere di rappresentare con più forza le istanze dei nostri Comuni e non l'ha fatto forse per non dare troppo fastidio al governo amico Berlusconi-Bossi".

E, su questo fatto, prende la parola anche il presidente dell' Anci, Graziano Delrio. "La rabbia di alcuni sindaci dimostra la forte tensione che serpeggia tra gli amministratori locali quando non si riesce a dare risposte utili alle istanze che vengono dal basso" dichiara. "Ma noi sindaci festeggeremo la Festa della Repubblica, perché le vogliamo bene e soprattutto perché dobbiamo aiutarla in questo momento di difficolta".

Anche per il Prefetto di Treviso, Aldo Adinolfi, la ricorrenza va onorata. "Premetto che capisco lo stato di difficoltà dei sindaci, ma questa mi sembra una protesta inopportuna" commenta. "Questo è un momento in cui occorre fare squadra e cooperare. Mi auguro - prosegue il rappresentante del governo - che l'iniziativa di Piazza non trovi consenso in altri sindaci".

Adinolfi ricorda anche che "il 2 giugno è uno dei momenti più salienti della nostra storia, molti italiani sono morti sotto la bandiera tricolore. Non mi sembra che toglierla dalle sedi municipali costituisca alcuna violazione grave sotto il profilo penale - conclude il prefetto - ma questo sarà valutato".

 

 


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