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19 marzo 2024

Castelfranco

11 ore di intervento allo IOV per rimuovere un tumore considerato inoperabile

La delicata operazione chirurgica, condotta dall'equipe guidata dal dottor Pilati, ha permesso di salvare la vita a un cinquantenne toscano.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

In allegato foto del dottor Pierluigi Pilati insieme al signor Alessio

CASTELFRANCO – Dopo 11 ore di intervento, Alessio, 50enne residente a San Giovanni Valdarno, provincia di Arezzo, può tirare un sospiro di sollievo. La sua recidiva di tumore, un carcinoma surrenalico che aveva coinvolto massivamente diaframma, milza, rene sinistro, aorta e vena cava e che era stata giudicata inoperabile in più parti, è stata estirpata all’Istituto Oncologico Veneto di Castelfranco. Il delicato intervento chirurgico, che ha salvato la vita al paziente, è stato condotto dal dottor Pierluigi Pilati, direttore dell’Unita operativa complessa di Chirurgia delle Vie digestive e del Dipartimento di Chirurgia Oncologica dello IOV, dal suo collaboratore Mario Gruppo, dal chirurgo vascolare Sandro Irsara e due giovani chirurghi in formazione.

Il dottor Pilati descrive l’operazione condotta: «Eravamo in presenza di una colata di tumore, che apparentemente non presentava capacità di scollarsi dalle pareti dell’aorta, della cava e di tutti gli altri vasi che vi si dipartono, una situazione clinica cosiddetta “senza piani di clivaggio”. L’unica possibilità di salvare il paziente, precedentemente sottoposto a più linee di chemioterapia, era di operarlo, cosa fino a quel momento giudicata non fattibile. Noi abbiamo riconsiderato il caso e deciso per l’intervento previo trattamento radioterapico, con lo scopo di delimitare la malattia neoplastica pur tenendo presente l’alta eventualità che comunque non si potesse essere curativi con la chirurgia: invece in undici ore di lavoro siamo riusciti a scollare il tumore fino al piano osseo, portandolo via interamente dalla parete del diaframma fino alla regione iliaca. Macroscopicamente l'intervento è risultato radicale, e anche l’esame istologico definitivo ha confermato l'assenza di residui microscopici di tumore».

Da poco rientrato in Toscana, Alessio conferma la qualità dello IOV di Castelfranco: «Nella mia degenza allo IOV ho sempre avuto l’impressione e la conferma di estrema professionalità e gentilezza da parte di tutti coloro, medici e operatori, che ho incontrato. In un paio di occasioni sono stato sostenuto anche da una psicologa. Non posso dire che bene della mia esperienza. Ho scelto lo IOV personalmente dopo varie consultazioni per trovare un ambiente multidisciplinare che assicurasse una visione a 360 gradi del mio problema oncologico e devo dire che in questo sono stato assolutamente ripagato. Rifarei la stessa scelta».

 


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Leonardo Sernagiotto

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