“Zaia ci prende in giro! Medici ‘fancazzisti’? Nessuno lo ha mai detto!”
La consigliera regionale Camani: "Zaia si inventa accuse e fa la lista dei problemi senza soluzioni credibili”

VENEZIA - "Ma chi lo ha detto che i medici, come afferma il presidente Zaia, sono dei 'fancazzisti'?”: esordisce così la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani riferendosi alle parole usate dal presidente del Veneto Luca Zaia, in conferenza stampa sulla situazione della sanità regionale. “È stata una conferenza stampa fondata su accuse immaginarie e offensiva soprattutto nei confronti di chi subisce le carenze della sanità pubblica – prosegue Camani -. Altro che svogliati: gli stessi dati del parziale recupero delle liste d'attesa a ranghi ridotti, dimostra proprio che i medici che restano nel pubblico sono anzi sottoposti a pesanti carichi di lavoro. E tutto questo a retribuzioni e condizioni invariate. I punti critici stanno attorno a tutto ciò che non consente di reperire personale sanitario. A cominciare dalle risorse che, tanto a Roma quanto a livello regionale, vengono ridotte o al massimo tenute ferme. Senza dimenticare le aggressioni al personale medico e infermieristico: al di là dei richiami al pugno di ferro, cosa ha fatto di concreto la Regione per affrontare l'emergenza?”.
La consigliera regionale Camani considera che queste mancanze abbiano come risultato la perdita di attrattività delle professioni della sanità. “E con un'aggravante: i tassi di invecchiamento sempre più elevati produrranno una richiesta di prestazioni sempre più in crescita – prosegue la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, aggiungendo -. Se non si adeguano gli investimenti a questi processi è chiaro che il sistema non regge. Perché il presidente non ingaggia con coraggio una battaglia vera con il suo governo amico? Magari dicendo di smetterla di spendere soldi e attenzioni per il ponte sullo stretto di Messina e di investire sulla sanità?".
E, sul fronte dei privati, Camani aggiunge: "Zaia omette il vero problema. Ovvero che ormai il privato non svolge più funzioni sussidiarie rispetto al pubblico, ma opera in regime di totale concorrenza, appropriandosi delle prestazioni più convenienti e lasciando al servizio sanitario regionale quelle più rischiose e costose. Dal presidente ho sentito ragionamenti sulle prestazioni extramoenia dei medici ma non una parola sulle cliniche private. E poi, visto che Zaia parla tanto di valorizzazione dei medici e degli infermieri, crede davvero che l'intelligenza artificiale sia il toccasana per aggirare i problemi? Al netto dell'indiscussa importanza dei supporti tecnologici, io credo sia un modo di svalorizzare il ruolo di chi lavora in carne ed ossa".
"Informo infine il presidente Zaia che non siamo più disponibili a questa quotidiana presa in giro, fondata su argomentazioni assurde e assenza di responsabilità. Per la sanità regionale servono più soldi e più investimenti nel capitale umano. La lunghezza delle liste d'attesa e l'inadeguatezza del servizio sanitario regionale, la sperimentano sulla propria pelle tutti i cittadini che quotidianamente hanno bisogno di salute. Sarebbe ora - conclude Camani - che Zaia, invece di chiedere le firme per il suo quarto mandato, ascoltasse un po' di più quali sono i bisogni delle persone che, indiscutibilmente, contano molto di più dei suoi personali destini".
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