“Veneto: strade che franano paesi isolati, aree golenali invase dai fiumi, litorali erosi”
Paolo Benvegnù segretario regionale di Rifondazione Comunista punta il dito su Zaia e la sua politica del territorio
VENETO – All’indomani di una domenica da dimenticare in buona parte del Veneto, Paolo Benvegnù segretario regionale di Rifondazione Comunista fa dichiarazioni molto severe sulle scelte politiche del governatore Zaia. Frane, esondazioni ed erosione del litorale sono state all’ordine del giorno ieri, provocando danni molto ingenti. Intere comunità in gionocchio come quella dell'Alpago e centinaia di persone evacuate.
“Strade che franano paesi isolati, aree golenali invase dai fiumi, litorali erosi. Tutto previsto e prevedibile, come erano prevedibili e sono previsti, gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici su un territorio, quello veneto, reso fragile dalla subalternità bipartisan del centrodestra che governa, e di un centro sinistra che si finge opposizione, al partito del mattone, delle grandi opere, dei grandi eventi come le Olimpiadi invernali di Cortina. I 24 miliardi dei progetti della giunta regionale legati al Recovery fund in Veneto non arriveranno mai nella misura richiesta”.
L’analisi di Paolo Benvegnù prosegue quindi puntando il sito sul governatore del Veneto: “Ma il piano di Zaia dice comunque dove il centrodestra e la lega, senza particolare opposizione del centrosinistra, vogliono portare il Veneto. Lo dicono i 6 miliardi di euro nei progetti di nuove strade e autostrade, lo dice la montagna di soldi per le olimpiadi del 2026 e per gli impianti di discesa stanziati mentre la montagna frana e i paesi restano isolati, lo dicono i 70 milioni di euro per l’inceneritore di Fusina, lo dice il costo per la TAV, mentre è del tutto evidente che c'è bisogno di un cambiamento radicale nel modello di sviluppo che viene inesorabilmente riproposto”.
Ma il segretario regionale di Rifondazione Comunista non risparmia critiche anche ad un sistema che sta amplificando il divario tra ricchi e poveri, oltre che al modello di sviluppo veneto: “I soldi del recovery found a quelli delle tasse che fino ad ora i ricchi non hanno pagato, vanno al risanamento ambientale e alla messa in sicurezza del nostro territorio, nella riconversione ecologica delle produzioni, agli investimenti nelle aree marginali della nostra regione”.