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28 marzo 2024

Mogliano

“Passato senza fine – Carceri d’invenzione”, riapre la mostra sul Piranesi al Brolo

L’ingresso sarà completamente gratuito. Copparroni: “Ora facciamo ripartire la cultura a Mogliano”

| Manuel Trevisan |

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Riapre la mostra a Mogliano dedicata a Gianbattista Piranesi

MOGLIANO – Dopo un lungo periodo di chiusura dei musei dettata dai Dpcm e decreti regionali che si sono susseguiti, Mogliano torna a respirare aria di cultura con la riapertura dell’esposizione dedicata a Giambattista Piranesi, per celebrare i 300 anni dalla sua nascita.

La mostra dal titolo “Passato senza fine - Carceri d’Invenzione”, che si avvale anche della collaborazione della Fondazione Giorgio Cini, sarà finalmente fruibile presso il Brolo Centro d’Arte e Cultura in via Rozone e Vitale 5 a Mogliano, ogni mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 16:30 alle 19:30.

“Contattando il Centro Artistico Culturale Piranesi – spiega l’assessore alla cultura Giorgio Copparroni – si potranno inoltre organizzare delle visite guidate e visitare così la mostra in orari diversi da quelli di programmazione. Invito tutti, e in particolare i giovani, a usufruire di questa enorme possibilità per conoscere il Piranesi, una delle figure più interessanti del nostro territorio (per approfondire leggere l’articolo precedente).

Tutto questo è reso possibile grazie al collezionista bergamasco Attilio Pizzigon, a cui rivolgo il nostro più grande ringraziamento, che ci lascia le 16 incisioni del Piranesi in esposizione per recuperare il tempo perso”.

La mostra online pensata per far fronte alla sospensione dell’esposizione – che ha riscontrato un discreto successo con una media di 900 accessi al giorno – continuerà ad essere fruibile per coloro che preferiranno ammirare le opere del Piranesi comodamente da casa.

“Ora che c’è la possibilità di tornare a vivere fisicamente la magia dei musei, però – sottolinea l’Assessore - mi aspetto partecipazione da parte dei cittadini. Anche perché va ricordato che è gratuita. Con questo vogliamo dare un chiaro segnale che le istituzioni culturali vanno frequentate, con tutti i crismi del caso, perché la cultura è fondamentale e questo periodo pandemico lo ha dimostrato ancora di più”.

 


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Manuel Trevisan

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