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29 marzo 2024

Treviso

“Mille under 25 si iscrivono all’Avis, donazioni in crescita”

Al Palaverde di Villorba la 63esima assemblea dell’Avis Provinciale di Treviso

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“Mille under 25 si iscrivono all’Avis, donazioni in crescita”

VILLORBA -Aumentano le donazioni di sangue e i giovani che si avvicinano attivamente alla solidarietà. L’attività dell’Avis Provinciale di Treviso centra l’obiettivo 2019 con un incremento delle donazioni pari all’1,07% e investe sulla promozione del dono tra le nuove generazioni e sulla ricerca scientifica quali asset strategici di un volontariato capace di tenere il passo per rispondere alle sfide del presente. «Oggi più che mai dobbiamo essere capaci di dare continuità alla donazione per garantire l’autosufficienza nella cura dei pazienti che devono essere trasfusi. Grazie all’impegno dei nostri 33.873 soci stiamo dimostrando di saper andare al di là dell’emergenza Covid con gesti concreti e mirati al sostegno dell’attività ospedaliera. In questi mesi che hanno messo in discussione le nostre certezze, la risposta dei tanti donatori è ed è stata encomiabile, garantendo l'autosufficienza del DIMT (Dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale) e l'impegno datoci dal CRAT (Coordinamento regionale per le attività trasfusionali) verso le altre province». Così Vanda Pradal, presidente dell’Avis Provinciale di Treviso ha salutato gli oltre 400 soci, in rappresentanza della 89 Avis Comunali della provincia, che hanno preso parte questo pomeriggio alla 63esima assemblea dell’Avis Provinciale di Treviso, ospitata al Palaverde di Lancenigo di Villorba, grazie all’impegno delle Avis comunali di Villorba e Povegliano. L’evento, inizialmente programmato a marzo e rinviato a causa dell’emergenza Covid, ha avuto luogo oggi, nel rispetto della normativa vigente. Il 2019 ha registrato in provincia di Treviso una raccolta complessiva di 48.592 sacche di sangue con un incremento dell’1,07 % rispetto all’anno precedente (pari a + 514 sacche, rispetto alle 48.078 del 2018). Nel dettaglio: 38.981 unità di sangue intero, 7.656 di plasmaferesi (dato con un incremento rispetto all'anno precedente del 1,93%), e 955 di piastrine.

 

Positivo anche il dato relativo alla raccolta associativa che è stata di 13.593 unità con un incremento rispetto al 2018 dell’1,96%. «In un contesto sempre più sfidante sotto il profilo del fabbisogno di sangue per garantire le strutture sanitarie del territorio, il ricambio generazionale costituisce un apporto fondamentale per la prosperità di Avis» sottolinea la presidente Pradal «rinnoviamo pertanto il nostro appello alle giovani leve, dai 18 anni in su, invitandole a farsi avanti e a partecipare alla rete solidale avisina, con un segnale di maturità e umanità verso il prossimo». Lo sforzo di tutta l'Avis trevigiana a tenere alta l’adesione al dono è stato premiato: al 31 dicembre 2019 i donatori attivi sono 31.082 con una netta diminuzione dei soci inattivi (4.988 non hanno effettuato alcuna donazione, vale a dire 580 in meno rispetto al 2018). La media delle donazioni pro-capite si attesta tra 1 e 3: 11.762 avisini (di cui 6.666 maschi e 5.096 femmine) si sono sottoposti a un prelievo, hanno invece effettuato 2 donazioni 8.729 avisini (5.887 maschi e 2.842 femmine) mentre si attestano su 3 donazioni 3.986 avisini (3.426 maschi e 560 femmine) mentre 1.174 soci hanno garantito 4 donazioni annuali (991 maschi e 183 femmine). Accolto con grande favore il dato relativo ai nuovi iscritti all’Avis nel corso del 2019: sono stati 2.369. Con l’ingresso di 974 giovani tra i 18 e i 25 anni, 548 tra i 26 e i 35 anni, 444 tra i 36 e i 45 anni, 328 tra i 46 e i 55 anni e 75 di età compresa tra i 56 e i 65 anni.

 

«La legittima soddisfazione per i risultati positivi della raccolta non deve essere occasione per cedere alla tentazione di qualche inerzia, anzi, deve rappresentare uno stimolo ad avvicinarsi ai giovani attraverso iniziative mirate, quali il servizio civile e il concorso dei Volti del dono che ogni anno elegge gli ambasciatori della donazione, chiamati ad essere testimonial di Avis tra i coetanei» ricorda Pradal. Il lavoro per potenziare la consapevolezza del dono ha visto l’Avis impegnata, ancora una volta, all’interno di 31 scuole della Marca, raggiungendo 148 classi per un totale di 7.753 studenti che hanno potuto approfondire l’operato di Avis attraverso la testimonianza dei suoi volontari. L’Avis non si ferma neppure sul fronte della ricerca: lo scorso giugno è stato presentato il progetto di ricerca che ha riunito Università di Padova, ULSS2 Marca Trevigiana, Fondazione Tes e Avis Provinciale Treviso, nell’acquisto del macchinario Raphsody assegnato all’ospedale di Treviso. L’Avis provinciale ha sostenuto l’acquisto dei reagenti che consentiranno a questa moderna tecnologia di indagare il rapporto tra Covid-19 e sistema immunitario dei pazienti. «Costruire una comunità fatta di cittadini attenti al dono, significa investire in salute, educazione e rispetto nei confronti del prossimo, valori preziosi e imprescindibili» prosegue Pradal «per riuscirci auspichiamo che ci siano sempre vicinanza e attenzione da parte dell’apparato politico, chiamato a rispondere alle istanze dei cittadini e quindi anche a impegnarsi per mantenere l’efficienza dei centri trasfusionali, garantendo servizi e orari adeguati per andare incontro alle richieste dei donatori. Siamo volontari per scelta, ma la considerazione di chi ci amministra è per noi indispensabile».

 



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