“Giovani a Montebelluna: la politica dovrebbe prevenire e non intervenire solo nell'emergenza”
I consiglieri Quaggiotto e Miotto sull’impegno del Comune per i giovani
MONTEBELLUNA – Di recente l’Amministrazione comunale di Montebelluna si è attivata con un programma ad hoc di politiche giovanili ma l’iniziativa, pur se condivisa dai Democratici per Montebelluna ha sollevato degli interrogativi tra i banchi dell’opposizione. Sulla tematica, infatti, Davide Quaggiotto spiega che: “Il tema della solitudine dei giovani è un argomento molto importante. Ma non è una novità che ci sia un malessere diffuso. A Montebelluna dopo il 2011 le politiche giovanili sono state tagliate: un progetto generale è venuto a mancare, è stato chiuso il centro giovani e le aule studio e gli operatori di strada non sono stati più considerati importanti. Ben venga che si torni a investire in questo settore con molti anni di ritardo. Ma quello che vorremmo chiedere alla maggioranza è: dal 2011 in poi perché non è più stato finanziato un progetto giovani a Montebelluna? Molti componenti che ora fanno parte dell'amministrazione, in quegli anni erano assessori o consiglieri. Il sindaco era assessore al bilancio. Perché avevano ritenuto di dover tagliare le politiche giovanili? Ora ci si rende conto che anche i giovani meritano attenzione per alcune fragilità evidenti. Ma la politica dovrebbe prevenire e non solo intervenire nell'emergenza”.
La questione sta a cuore anche al consigliere Loreno Miotto che in quanto insegnante alle scuole medie di Biadene ha la possibilità di seguire da vicino soprattutto la realtà dei giovanissimi. “Vedo positivamente l'affidamento alla cooperativa Kiriku (per tre anni) per attuare un nuovo progetto (innovativo e ampio si dice) per i giovani di Montebelluna – precisa Miotto -. Le risorse impiegate se rapportate agli obiettivi da raggiungere (si pensi solo al costo del personale) non sono molte. In altri comuni si è osato di più dando un forte segnale politico di attenzione al mondo dei giovani. In ogni caso speriamo che questa "nuova attenzione" al mondo dei giovani, dopo anni di trascuratezza, sia un'ottima base di partenza per una nuova strategia per i giovani. Oggi qualsiasi politica per i giovani non può ridursi a realizzare "eventi", ma deve integrarsi con altri servizi e attenzioni. Più lavoriamo in maniera sistemica coinvolgendo diverse agenzie educative (formali e informali) meglio è. Però occorre anche porsi una domanda: quale progetto di comunità (=futuro) vogliamo offrire ai nostri giovani? Certo loro devono essere i primi protagonisti, ma anche il cosiddetto mondo degli "adulti" deve offrire una visione diversa. Politiche giovanili oggi significa dare risposte alle domande di lavoro e di aggregazione, fornire percorsi di creatività e inclusione, aprirsi al dialogo intergenerazionale e a quello interculturale, attuare scelte con attenzione alle politiche "per e con" i giovani, incentivare percorsi di orientamento post diploma valorizzando non sole l'esistente, ma cercando anche di puntare a qualcosa di nuovo (penso al forte legame sport/cultura/lavoro), e via dicendo. Seguiremo con attenzione questo progetto e sempre disponibili ad accogliere inviti e proposte da offrire all'amministrazione. Noi ci siamo”.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo