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19 aprile 2024

Oderzo Motta

“Fatturati a picco a causa della pandemia”: ko le aziende ortofrutticole dell’opitergino

In questa area sono operative circa 3.500 realtà produttive, la maggior parte delle quali sono a conduzione familiare

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

a sinistra Valerio Nadal, a destra Giorgio Polegato

ODERZO - Fatturati a picco per quasi il 70% e solo un terzo delle aziende riesce a respirare grazie alla pratica della consegna merce a domicilio. Questi i dati che emergono in questo periodo nero per l’economia non solo locale.

Sono i numeri delle migliaia di aziende agricole dell’opitergino-mottense. Anche qui infatti picchia duro sull’economia lo stop imposto dall’emergenza sanitaria.

Nel dettaglio il crollo del fatturato è nell’ordine del 60%-70% per le piccole imprese del comparto ortofrutta del comprensorio dei quattordici comuni.

In questa area sono operative circa 3.500 realtà produttive, la maggior parte delle quali sono a conduzione familiare. Di queste, solo poco più del 30% sono attrezzate per garantire consegne a domicilio e dunque cercare di tirare avanti in un momento in cui i clienti non possono uscire di casa.

Questa la desolante situazione fotografata da una ricerca sul campo eseguita dalla Lago.com, azienda specializzata in indagini di mercato.

La quale ha puntato l’obiettivo sul reparto ortofrutticolo proprio dell’opitergino-mottense per cercare di analizzare l’andamento economico. Com’era già chiaro non solo agli addetti ai lavori, la pandemia di Covid 19 ha lasciato il suo segno anche nell’ortofrutticolo, tra i settori trainanti dell’agricoltura in genere.

Risultano parecchio penalizzate le aziende vitivinicole. Infatti la chiusura dei bar, ristoranti e alberghi ha inferto ai viticoltori un durissimo colpo (così come per frutta e verdura).

Senza dimenticare che il mercato estero si è praticamente bloccato.

Giorgio Polegato presidente Coldiretti Treviso (nella foto, a destra): «Purtroppo molte aziende attualmente sono sostanzialmente ferme. Oggi il privato che prima affollava le cantine non si può muovere di casa. Una situazione drammatica che vede i nostri imprenditori da quasi tre mesi in difficoltà. Le piccole imprese non sono strutturate a fare la grande distribuzione, quello che si è perso non si potrà recuperare.

Spero si possano riaprire le attività, ma già la stagione turistica non sarà delle migliori e mi riferisco al consumo di vino nelle spiagge che subirà un calo. Non prevedo una ripresa rosea».

Valerio Nadal presidente del Condifesa TVB, nella foto a sinistra, (nella Marca associa oltre 10mila imprese), rimarca: “Un elogio alle piccole aziende che hanno avuto il merito di sapersi adeguare all’emergenza grazie all’attività della consegna a domicilio. Se non altro riescono a soddisfare il cliente-consumatore garantendo il servizio da una parte e dall’altra riuscendo a rimanere a galla, seppur con fatica. Come Consorzio Condifesa cerchiamo di dare una mano alle aziende con gli strumenti a disposizione».
 

 



Gianandrea Rorato

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