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29 marzo 2024

Castelfranco

“Devo spararmi?”: disabile costretta a rinunciare al ricovero perché deve andare troppo lontano

Il comitato Difendiamo in nostro ospedale racconta l’ennesimo caso di disagio in seguito alle nuove schede sanitarie regionali

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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“Devo spararmi?”: disabile costretta a rinunciare al ricovero perché deve andare troppo lontano

CASTELFRANCO - La signora Carla Bragagnolo ha deciso di accogliere l’invito del comitato Difendiamo in nostro ospedale di Castelfranco Veneto, raccontando la sua esperienza di questi giorni. Un racconto intenso che ha commosso e indignato molto in città, ma ecco cosa scrive nella pagina Facebook del comitato la signora Carla: “Sono disabile in seguito a incidente di anni fa; specifico che ogni piccolo spostamento per me è faticoso. A seguito di tutto questo il corpo si è danneggiato da solo: cuore con scompensi cardiaci; polmoni andati in malora; reni che funzionano quando gli pare; parliamo di polmoni: da qualche anno la pneumologia è stata trasferita a Montebelluna, per me difficile da raggiungere, i viaggi in macchina mi distruggono, ma fino ad ora ci siamo riusciti”.

Carla, dopo questa dolorosa premessa, entra poi nel vivo di quanto le è accaduto: “Sono seguita da molto tempo in assistenza domiciliare; è subentrato un altro problema; sottolineo che vivo con l'aiuto di respiratori, sia diurno che notturno. Ora avrei bisogno di riabilitazione respiratoria – avrei - mi chiamano da Motta di Livenza per un ricovero di circa 3 settimane altro più vicino non c'è. Zaia ma tu vuoi curare solo i malati di tumore? Le altre patologie non sono importanti? La mia vita non è facile: vivo in una stanza, non mi sposto più nemmeno per i pasti, se voglio dialogare con i miei cari, devono loro venire in camera e mi fai andare a Motta di Livenza? Con la scomodità per i miei familiari per venire a trovarmi? oltre al fatto che per raggiungere l'ospedale arriverò in condizioni pietose”.

Un viaggio impossibile da fare anche per ragioni tecniche visto che Carla può respirare solo grazia ad apparecchiature che hanno dei limiti: “Il respiratore portatile ha autonomia per meno di 60 minuti. Ho bisogno di cambio per 3 settimane, come dovrei fare? È semplice, dovrò rinunciare al ricovero e respirare come vorrà andare. Dico ancora una sola cosa. Respirare e parlare o respirare e mangiare, per me ora è quasi impossibile. Devo spararmi prima per togliere il disturbo? Zaia o Marcon o Didonè datemi una risposta vi prego. Ditemi perchè io non posso essere curata. Me lo dovete spiegare bene, grazie. Non è politica questa, non mi cura la politica credetemi, è storia mia e di molte altre persone".

 



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