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25 aprile 2024

Treviso

“Curiamo la sanità veneta per mettere a disposizione di tutti un servizio tempestivo ed efficace”

L'iniziativa di Sinistra Italiana del Veneto domani a porta San Tomaso per incontrare i cittadini

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

ospedale

TREVISO - “Curiamo la sanità veneta”. E’ l’iniziativa di Sinistra Italiana del Veneto che lancia otto proposte “per rafforzare la sanità pubblica in Veneto, per garantirne la concreta disponibilità in tutti i territori, per evitare l’ulteriore espansione del settore privato e per mettere a disposizione di tutte di tutti un servizio tempestivo ed efficace”.

“Dopo aver parlato mesi scorsi con operatori, amministratori locali, sindacati dei lavoratori, comitati di cittadini, associazioni -spiega il coordinamento provinciale di Treviso che domani sarà presente a porta San Tomaso per illustrare l’iniziativa e incontrare i cittadini - siamo arrivati a elaborare una prima serie di proposte che nei prossimi mesi diventeranno oggetto della nostra iniziativa politica e di confronto pubblico con chi è impegnato in questo settore la cui importanza e la cui delicata situazione in Veneto sono stati evidenziati in modo chiaro dalla pandemia”.

Tra le misure da mettere in atto per Sinistra Italiana, “bloccare la riduzione dei servizi territoriali e la chiusura di reparti e posti letto ospedalieri nelle strutture pubbliche a cui corrisponde, al contrario, l’incremento dei posti in quelle private accreditate; stabilizzare gli operatori sanitari precari assunti per l’emergenza della pandemia, per raggiungere gli standard internazionali di rapporto tra medici e infermieri e la popolazione; potenziare la rete dei consultori e le attività di screening; dare ai sindaci e ai consigli comunali centralità nella organizzazione della risposta ai bisogni di salute dei cittadini, rendendoli protagonisti della programmazione sanitaria; mantenere e incrementare i presidi della sanità ospedaliera e territoriale nelle zone “interne”; incrementare gli organici e le strutture per la tutela dei non autosufficienti, dei diversamente abili e della salute mentale e riconoscere il contributo delle famiglie e del volontariato che non deve essere sostitutivo dei servizi che spetta alla sanità pubblica fornire”.

 


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