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20 aprile 2024

Montebelluna

“Con il mio "No", difendo il potere del mio voto”

Il professor Carlo Arcidiacono, ex docente dell’Einaudi di Montebelluna e stimato intellettuale ci dice la sua sul referendum

| Maria Elena Tonin |

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| Maria Elena Tonin |

Il professor Carlo Arcidiacono

VOLPAGO DEL MONTELLO - "Voto no per svariati motivi, a partire dal fatto che si faccia passare il quesito referendario solo per i suoi aspetti economici. Un parlamento che lavora non vale poco e se costa poco, non è detto che lavori bene."



A parlare Carlo Arcidiacono, originario di Lentini (Sc), oggi residente a Volpago del Montello, classe 1951, per molti anni insegnante dell'Istituto Tecnico L. Einaudi di Montebelluna, oggi in pensione. Lui la politica l'ha fatta da militante per tanti anni, nella sezione "Chiarello" del Centro storico di Treviso e scegliendo alla fine del percorso, deluso, di non avere più alcuna tessera di partito.



"Non mi scandalizzo per la diminuzione del numero di parlamentari proposto, ma dal fatto che non sarà equo, penalizzando alcune regioni. Certo, auspico che, se vincesse il sì, si proceda anche alla creazione di una nuova legge elettorale per sopperire a queste disuguaglianze. Con il mio "No", difendo il potere del mio voto. La riduzione dei parlamentari significa, semplicemente, un maggior controllo delle segreterie di partito. L'elettore non potrà esprimere la sua scelta ma solo avallare scelte già fatte a monte."

 

Non ci sono aspettative, in un momento storico e da un partito che ha fondato la sua fortuna sulla lotta contro la casta, con tun'idea di democrazia in cui non mi riconosco e che, secondo me, non è sufficientemente rappresentativa. Rifiuto questo determinismo e soprattutto l'idea che il parlamento sia una merce come un'altra."

 


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Maria Elena Tonin

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