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24 aprile 2024

Castelfranco

“Caro Cancro ti scrivo”, quasi uno sberleffo terapeutico alla brutta bestia

Fanni Guidolin, la terapista che cura anche con le parole

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fanni guidolin

CASTELFRANCO VENETO - Fanni Guidolin è una che sa fare la differenza, viaggia con una marcia in più, quella molto particolare che si destreggia tra cuore e conoscenza, empatia e professionalità, il tutto in un mix di ingredienti che sa gestire con leggerezza condivisa, viaggiando sui fondamentali, quelli che segnano una vita, e non li hai messe nell’agenda prossima ventura. Non è da tutti.

Il camice di stomaterapista, quella che aiuta le donne a uscire dal nero tunnel delle mutilazioni (anche) dell’anima, le andava stretto. Lei voleva la condivisione di problematiche che solo tra donne si potevano comprendere nel back stage. Il palcoscenico nascosto insomma. Quello che dalla terapia alla riabilitazione, ti rispediva poi nel palcoscenico quotidiano che ognuno di noi deve poi gestire in diretta. È questo che le ha fatto intuire ciò che, in fondo, è “l’elementare Watson” di ogni professionalità sanitaria: la “persona” prima di tutto.

Nel 2017 venne alla luce un libro che ha lasciato un’impronta importante, “Storie di straordinaria corsia” in cui Fanni, in sostanza, si prendeva le misure. Capire come, il suo approccio di empatia narrativa (raccontiamoci le nostre esperienze, condividendole al di là del piccolo diario personale) potesse essere un format positivo e propositivo utile per tutti. Perché non ci sono solo i tre attori in gioco. Lui, il cancro maledetto; Lei sul lettino, colpita nella sua intimità; e Lei in camice, che la aiuta a rialzarsi.

Fanni coinvolge le sue pazienti, non solo in senso stretto, quelle in agenda, ma anche tutte coloro che, grazie ai nuovi media tecnologici, vengono a conoscenza del suo battere nuove strade. I social tradizionali, ma anche canali dedicati, ad esempio Pelvicstom e un personalissimo @fanni_greenlover. Invita le sue testimoni a raccontare come hanno vissuto quel periodo maledetto. La serenità del giorno prima. I draghi che ti incendiamo i sogni futuri nell’anima al momento della diagnosi. Il procedere nella giungla delle gallerie fatte di luci e ombre durante la terapia. La riabilitazione. Il riprendersi la vita, stringendosela al cuore ancora più di prima.

Abile nel gestire le nuove reti Fanni lancia la mission. Raccontatevi, non serve essere Grazia Deledda o Agatha Christie, in trecento battute date una traccia della vostra storia, al resto “ghe pensi mi”, con penne amiche che daranno una trama narrativa, da condividere assieme, al vostro intimo e particolare. Le rispondono da tutta Italia, quarantadue testimonianze cui poi daranno una rilettura personale gli amici di penna che Fanni ha saputo motivare con il suo sorriso, cui non puoi dire di no.

Ne è uscito “Caro Cancro ti scrivo”, quasi uno sberleffo terapeutico alla brutta bestia, quella che non vorresti mai incontrare. Ma, se capita, Fanni ti aiuta, con un’arma in più. Raccontare e condividere, per il bene comune, il tuo. Oggi. Quello di altri. Domani.

di Giancarlo Saran
 

 


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