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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

“La regina Elisabetta si spazzolò la mia carbonara”. Lo chef vittoriese Riccardo De Prà si racconta

Il titolare del Dolada di Plois d’Alpago ha creato un “boutique hotel” di lusso

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Riccardo De Prà

VITTORIO VENETO - Riccardo De Prà la regina Elisabetta se la ricorda così: seduta a un tavolo del ristorante Dolada di Londra, a gustarsi, da sola, una carbonara preparata da mani vittoriesi: le sue. Lo chiamano “lo chef di George Clooney” da quando, nel 2014 , si è occupato del banchetto nunziale dell’attore holliwoodiano a Venezia. Ma per De Prà, quell’epiteto, è “una cazzata”. Da lui hanno mangiato personaggi molto più illustri, spiega, a cui non è stata fatta troppo pubblicità, a cominciare da Sua Maestà. “Per quattro anni ho gestito un Dolada a Londra, nel fulcro della lussuosa Mayfair - racconta De Prà -. Un giorno è arrivata un’anziana signora guidando una una Rolls Royce e, da sola, si è seduta a un tavolo. Era la regina Elisabetta, vestita senza fronzoli, con la scorta che la aspettava fuori. Ha ordinato una carbonara - ricorda lo chef - e le è piaciuta, l’ha spazzolata”. “Al Dolada di Londra - continua De Prà - venivano a mangiare tanti inglesi, innamorati dell’Italia, molti italiani che cercavano di trovare un po’ di casa in un piatto di pasta o in un brasato. L’esperienza londinese è durata quattro anni, poi sono tornato a casa”.

Riccardo De Prà è nato a Vittorio Veneto e abita a Serravalle. Ha due figli di 9 e 13 anni e un segreto: quello della carbonara a regola d’arte. In quanto segreto non ce lo svela, ma ci racconta come e dove l’ha scoperto. “Sono dovuto arrivare in Giappone per trovare la risposta a un problema che concerne il mondo: lavorando per un grande chef giapponese ho appreso un modo di cucinare l’uovo qui sconosciuto. L’uovo non è né cotto né crudo e aprendolo sul piatto di pasta crea quella crema né troppo densa né troppo liquida. Perfetta per la carbonara, che diventa così paradisiaca”. La “carbonara di Riccardo” è un piatto sempre presente sul menù del Dolada. Un menù che cambia a seconda di cosa il terreno offre. “Il 70%, 80% delle materie prime che utilizziamo in cucina è di nostra produzione - riferisce lo chef - Vicino al ristorante abbiamo due ettari di orto e vigneto, oltre che un allevamento di galline, oche e pecore. Io inoltre vado a caccia e in Sicilia ho un campo dove produco ciò che la terra veneta non può dare. Il segreto è non aspettarsi troppo dalla natura, prendere quello che viene, e sul menù offrire solo ciò che è a disposizione, senza obblighi”.

“Ci siamo reinventati contadini - sorride De Prà - è un progetto in evoluzione, volto a far diventare la locanda fondata dai miei bisnonni 100 anni fa, nel 1921, più che un ristorante, legando l’agricoltura alla ristorazione, alle persone. Al benessere: in questi giorni abbiamo terminato la realizzazione del nostro albergo con suite, camere con vista, vasca, muri di sale, minibar e prodotti dell’azienda agricola a disposizione. Camere che permettono di concludere l’esperienza gastronomica con una multisensoriale. Profumi, odori, materiali ricavati dalla terra come il faggio, il pino. Si tratta di un lusso profumato, un lusso per stare bene”.

Riccardo De Prà, con le sue mani, ha creato queste suite in un anno di lavoro. Dopo essere apparso su diversi principali canali Tv da protagonista negli spot del formaggio Bergader e partecipando al reality “Vado a Vivere in Montagna”, ambientato in Alpago e andato in onda nel 2019 su La7D. “E’ nato tutto per scherzo, per gioco .- ricorda De Prà - La cosa bella è che era tutto vero. Non so se questo valga per gli altri reality, ma in questo caso la gente piangeva, rideva, si arrabbiava. E il tutto veniva ripreso e mandato in onda. E’ stato divertente”. Un’esperienza durata circa un anno, dopo la quale Riccardo De Prà, tra Serravalle, l’Alpago e Londra, ha dato vita a nuovi progetti. E il ristornate Dolada di Plois d’Alpago, stella Michelin dal 1970, si è rinnovato. Proponendo un’esperienza multisensoriale a chilometro zero, adatta tutti i palati: reali, holliwoodiani, trevigiani. “La clientela qui - parole di De Prà - è una ‘favoloseria’. L’altro giorno nella stessa sala c’era una coppia anziana di Tambre che festeggiava il compleanno di lei, tre amici di Padova e dei giovani americani dal Kentucky. Il cliente, per me, è sempre un vip, che arrivi in trattore o in elicottero”.

 

In foto: Riccardo De Prà al ristorante albergo Dolada fotografato da Juan Carlos Marzi

 


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