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16 aprile 2024

Treviso

La ‘mappa’ delle zecche

Infida e pericolosa, la zecca domina in alcune zone particolari delle Prealpi trevigiane e bellunesi

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

La ‘mappa’ delle zecche

TREVISO - Contare le zecche presenti in collina o in montagna? Si può. Si stende sull’erba una coperta, la trascina nello stesso verso per un tratto e poi si contano le zecche ‘raccolte’, moltiplicandone in percentuale la presenza sul territorio. Il sistema pare troppo semplice per essere scientifico. Ma a quanto pare funziona. Ed è quello tradizionalmente adottato per fare la conta di quello che gli esperti forestali definiscono ‘l’unico animale di cui preoccuparsi’ in montagna e in collina.

 

Ma dove risiedono soprattutto le zecche? Hanno dei territori privilegiati?

 

La buona notizia è che in Cansiglio praticamente non ce ne sono. “Nonostante la forte presenza di animali selvatici che sono il veicolo privilegiato di diffusione della zecca - spiega il carabiniere-forestale Lucio Mercadante - , questo parassita a causa del clima dell’altopiano fatica a sopravvivere. Poiché d’inverno la temperatura scende sotto lo zero per più giorni, e anche d’estate il caldo non raggiungere altissime temperature, la zecca non trova un habitat ideale. Lo stesso avviene in alta montagna: sulle Dolomiti, alle Tre Cime o in Val Pusteria la presenza di questo parassita è molto limitata. Diversa la faccenda se pensiamo alle colline”. La fascia prealpina trevigiana e bellunese è infatti sempre più infestata dalle zecche. Si ‘salvano’ le colline di Fregona o Piadera, non il Monte Altare o le pendici prospicienti all’area Fenderl. “La presenza più cospicua di zecche - spiega Mercadante - si rileva nella Val Belluna, a Mel, Trichiana, ma anche nella pedemontana fino a Valdobbiadene. Infestato di zecche è anche l’Alpago”.

 

Come ci si può difendere dalle zecche? Lo spray repellente è utile?

 

Lo spray è abbastanza efficace, ma è consigliabile indossare indumenti protettivi mentre si cammina, e ispezionare accuratamente il corpo alla fine della passeggiata. Ed eventualmente rimuovere la zecca con una pinzetta sottile. Secondo gli esperti, nelle aree a rischio, è preferibile anche non consumare latte, perché questo alimento attrae il parassita.

 

Le zecche sono responsabili della temibile Tbe, l’encefalite da zecca, i cui sintomi sono mal di testa, stanchezza, nausea, dolore muscolare. Negli ultimi 30 anni, nelle regioni ‘endemiche’ europee (Austria, Scandinavia, nord Italia, Svizzera, Germania, penisola Balcanica), il numero di casi di enecefalite da zecca è aumentato del 400%. Le regioni italiane dove la zecca è più presente sono Veneto, Friuli e Trentino.

 


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