«Prosecco, lo spazio è finito»
Presentato il Rapporto 2014 del Conegliano Valdobbiadene Docg
| Andrea De Polo |
PIEVE DI SOLIGO – La fotografia scattata dal Rapporto 2014 del Consorzio di Tutela Prosecco Docg, presentato sabato mattina a Villa Brandolini, mette a nudo il mondo del Prosecco. Che, numeri alla mano, è ancora un mondo redditizio: aumentano vendite e valore, sia in Italia che all’estero. La novità, semmai, viene dalla candidatura a Patrimonio dell’Umanità avanzata per le colline del Conegliano Valdobbiadene. Un percorso già a buon punto (a inizio 2015 la presentazione del dossier di candidatura), che – a prescindere dal risultato finale – è destinato a cambiare il modo di lavorare di molti viticoltori.
«La gestione di un sito Unesco, nel lungo periodo, può comportare qualche problema per la produzione» ha spiegato l’architetto Pietro Laureano, responsabile della candidatura. Laureano spiega che, anche in fase di candidatura, ci saranno regole sempre più severe: «Lo spazio è finito, i nuovi impianti saranno limitati, così come l’uso di prodotti fitosanitari, a vantaggio dell’agricoltura biologica. L’impiego dell’elicottero, per esempio, è incompatibile con un sito Unesco».
Meno vigneti, ma più curati, e più rispettosi dell’ambiente: così si diventa Patrimonio dell’Umanità. Ma lo stop al Prosecco “selvaggio” piacerà agli agricoltori? «Devono capire che, a fronte di qualche sacrificio, per loro è comunque un’occasione – spiega Laureano – e ogni nuova regola sarà condivisa, non imposta».
Nell’attesa, i viticoltori possono consolarsi con i numeri. In Italia il Conegliano Valdobbiadene è cresciuto dell’11,4% in valore e del 10,5% in volume nell’ultimo anno. Cresce anche l’export: più 0,6% il volume delle vendite dal 2012 al 2013. In allegato, sotto, il Report 2014 completo.