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19 marzo 2024

Oderzo Motta

«Non ho mai puntato il fucile contro nessuno», la difesa del cacciatore accusato a Ponte di Piave di minacce

Il cacciatore si difende dalle accuse e querela l'ex pizzaiolo

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

«Non ho mai puntato il fucile contro nessuno», la difesa del cacciatore accusato a Ponte di Piave di minacce

PONTE DI PIAVE - «Non ho puntato il fucile contro nessuno». Lo segnala Bruno Lava, 74 anni, il cacciatore  accusato da Luigi Cappotto, ex gestore di una pizzeria locale, di essere entrato nella sua proprietà e di avergli puntato contro il fucile dopo un battibecco. L’episodio qui: http://oggitreviso.it/litigio-con-cacciatore-questo-gli-punta-fucile-al-petto-scene-da-far-west-ponte-di-piave-217742

 

Lava non ci sta e spiega per filo e per segno la sua versione. «Ero uscito a caccia con un amico e con i nostri cani, uno a testa. In prossimità della risorgiva Negrisia ci siamo divisi per ispezionare meglio il territorio nella speranza di scovare selvaggina. Il residente della casa di via Zattere si arrabbiò con me perchè, secondo lui, non dovevo cacciare in quella zona» spiega nell’esposto.

 

«Poco dopo, avendo avuto un impellente bisogno corporale, andai dietro a una siepe. Per tale motivo appoggiai prima il fucile dietro a un albero. Al termine, andai a riprendere il semiautomatico ma mi accorsi che era stato prelevato da un uomo che poi si era diretto, con l’arma, in una vicina abitazione. Chiamai subito l’amico e mi avvicinai nella casa di via Zattere per recuperare l’arma».

 

E continua: «Trovai il padrone di casa in cortile mentre parlava al telefono. Gli chiesi dove fosse il fucile, ma non mi rispose. Arrivò anche il mio amico che tentò gentilmente di farsi dare l’arma, senza risultati. In quel momento il cane del mio amico cominciò a rincorrere le galline in cortile. Quindi io e il mio amico ci allontanammo per evitare ulteriori problemi. Dopo un’ora di cammino, andai con la mia auto alla stazione dei Carabinieri per denunciare l’accaduto. E proprio lì venni a sapere che ero stato denunciato per minacce aggravate. Secondo la controparte avrei puntato il fucile sul petto del residente. Si tratta di un fatto inventato, in vita mia non ho mai minacciato nessuno».

 



Gianandrea Rorato

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