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20 aprile 2024

Treviso

«Jihadisti a Treviso? Rischio concreto, Digos senza personale»

Lancia l’allarme la segreteria provinciale del Siap

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«Jihadisti a Treviso? Rischio concreto, Digos senza personale»

TREVISO - «Il problema della potenzialità di arrivo di terroristi, infiltrati tra i migranti che invece sono da aiutare, o di soggetti che transitano nel nostro paese per reclutare combattenti da inviare nei paesi in guerra, esiste ed è reale». A dirlo Flaviano Iuliano, segretario provinciale del sindacato di polizia Siap, che sottolinea come a Treviso il rischio sia ancora maggiore che da altre parti vista la grave carenza di organico alla Digos.

 

«Alla Questura di Treviso il personale della Digos sta scomparendo – afferma Iuliano -.  Prima dell’anno 2010 gli operatori della Digos erano oltre una ventina, sono passati alcuni anni e si sono ridotti ad una quindicina, e quasi tutti con un tasso di età alta. Senza mai ricevere ricambi di personale, con un carico di lavoro che è divenuto insostenibile, e con l’aspettativa che buona parte, a breve, andranno in pensione.

Il Siap richiama l’attenzione in considerazione del fatto che a nostro avviso, l'impatto, che in termini di sicurezza pubblica è legato al costante flusso migratorio proveniente da paesi la cui stabilità politica è assolutamente compromessa, non può essere sottovalutato.

Vi è la necessità che l’attuale compagine di Governo si assuma delle specifiche responsabilità a fronte delle quali la sicurezza non può essere valutata alla stregua di uno dei tanti costi da tagliare, ma deve essere considerata una preziosa risorsa da sostenere e valorizzare».

 

«Ricordiamo inoltre – prosegue - che le strutture destinate ad ospitare gli immigrati sono ormai al collasso e le forze di polizia sostengono oneri pesantissimi, in una situazione aggravata dalla cronica carenza di uomini e mezzi. Per i rappresentanti dell’Unione Europea, che a nostro avviso non devono sottovalutare il problema “Italia porta d’Europa”, e che ad oggi dimostrano di non aver ancora ben compreso questo grave fenomeno, diciamo “che un'Italia meno sicura significa un'Europa meno sicura”».

 


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