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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

«Così il brolo sarà svenduto»

55mila metri quadrati andranno all’asta per circa 500 mila euro

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

«Così il brolo sarà svenduto»

VITTORIO VENETO – Ha acceso i toni e la discussione ieri sera in aula la decisione della giunta Tonon di inserire nel piano alienazioni 2015 del comune, dunque di mettere in vendita, il brolo di San Giacomo di Veglia, 55 mila metri quadrati di verde acquistati dall’amministrazione Scottà e oggetto, ad inizi anni Duemila, di contestazioni, battaglie legali e difese. Ci volevano fare una scuola, poi una palestra, oggi è un prato verde coltivato dalla coop Fenderl, a cui il comune ha concesso il sito. Ora la decisione di venderlo, con asta pubblica, per un valore di circa 500 mila euro.

 

«No alla svendita» ha tuonato compatta l’opposizione, evidenziando come quel terreno potrebbe valere ben di più, visto che rientra nel territorio della docg. Almeno 25 euro al metro quadrato stando ai conti fatti dalla Lega Nord. «Forse un prezzo basso per favorire qualcuno? – ha affermato in aula il consigliere Gianantonio Da Re -. Se sarà venduto a quella cifra sono pronto ad andare alla Corte dei Conti». Contrari alla vendita i consiglieri Bruno Fasan - «l’area, unica area verde di San Giacomo, deve rimanere pubblica» - e Gianluca Posocco per il quale se venduto il brolo va piazzato «con il suo valore di mercato», senza contare che vendere con vincoli ha il sapore, a suo avviso, di un «principio Bolscevico». In tanti dai banchi dell’opposizione non hanno nascosto che ad acquistare l’area potrebbe essere proprio il vicino monastero cistercense, alla luce anche delle condizioni che il comune inserirà nel bando, vincoli ad uso pubblico e in edificabilità per quasi tutta l’area. L’amministrazione non nasconde che il terreno abbia dei vincoli ben precisi al quale l’acquirente dovrà attenersi. «Chi comprerà un terreno vincolato per 500 mila euro?» l’interrogativo di Santantonio. Per De Bastiani potrebbe esserci un «mecenate», ma il consigliere di FI dubita che qualcuno possa fare «elemosina al comune». Un vigneto nel prato? Per l’amministrazione sarà difficile.

 

Compatta sulla decisione di vendere la maggioranza. «La vendita del brolo sia a favore dei cittadini di San Giacomo – l’auspicio di Alessandro De Bastiani (Pd) -, sarà un’operazione vantaggiosa per tutti, mentre voi (opposizione ndr) vorreste venderlo per farne un vigneto». Il consigliere Fabio De Vallier, sangiacomese, ha annotato che «in 15 anni (di giunte leghiste ndr) non è stato fatto niente per San Giacomo di Veglia, avete solo lasciato edifici vuoti» con riferimento alla vecchia Sauro più volte finita in vendita per ampliare la nuova scuola, ma mai piazzata. Quanto alla volontà della Lega di salvare il brolo, De Vallier ha parlato di «bufala del secolo», non nascondendo tutto il suo rammarico per un quartiere dimenticato e che ha ricevuto, negli anni, «solo tre cestini». Affermazione che ha mandato su tutte le furie Da Re che dopo aver elencato quanto fatto per il quartiere - «una nuova scuola, la bretella, la rotatoria della zona industriale» - a microfono spento si è fatto scappare un “va a c…”, subito condannato dal consigliere Adriano Botteon.

 

Oggi la segreteria del Pd ha inviato una nota di condanna delle parole pronunciate da Da Re: «All’interno dell'aula consigliare l'ex sindaco arriva perfino a proferire insulti ed offese, utilizzando gergo da porti di mare, come successo nei confronti del consigliere del Pd Fabio De Vallier. Ci sentiamo di condannare il gesto anche perché sappiamo che i consigli comunali vengono visti da molti ragazzi. Che insegnamento sta dando Da Re insultando gratuitamente gli altri consiglieri?».

 


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