“Per far fronte alla grave situazione conseguente alla siccità, ho chiesto al Governo interventi straordinari. Esiste un capitolo di spesa dedicato alle calamità naturali, pretendo che si attinga a quei fondi per avere maggiori stanziamenti per le conseguenze della siccità in Veneto e, nel caso fossero insufficienti, ho chiesto di rimpinguarli. A tale proposito ho già pronta una delibera che presenterò alla prossima Giunta”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, di ritorno da Roma, dove ha incontrato il sottosegretario alle politiche agricole Guido Tampieri con il quale si è confrontato sugli effetti del della siccità che attanaglia il Nord Italia e in particolare il Veneto. “Ho incontrato Tampieri – ha fatto presente Zaia – giacché il ministro Paolo De Castro è stato urgentemente richiamato in Parlamento e ho perciò discusso con il sottosegretario l’enorme problema che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura del settentrione, in particolare quella Veneta, provocando danni diretti e indiretti a tutto il settore primario. I danni diretti riguardano i seminativi (mais e soia), le colture foraggiere ed erbacee e l’ortofrutta. Ma le conseguenze indirette coinvolgono quasi tutto il settore primario, compresa la zootecnia: è un effetto domino che investe l’intera area occupazionale e che, partendo dai campi, si estende a macchia d’olio a tutto l’indotto agroalimentare”. “Il sottosegretario – ha continuato Zaia – ha riconosciuto la gravità della situazione, alla quale va ad aggiungersi lo sbilanciamento idrico dovuto al fatto che i nostri fiumi hanno portata inferiore rispetto ai prelievi necessari. Per questo ha ascoltato con attenzione anche la soluzione da me proposta di pulire i bacini idrici, in modo da trasformarli in grandi serbatoi d’acqua”. “Nel frattempo, per far fronte alla grave situazione – ha concluso il Vicepresidente – ho chiesto al Governo interventi straordinari e di attingere fondi al capitolo di spesa dedicato alle calamità naturali, rimpinguandoli nel caso fossero insufficienti”.