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23 aprile 2024

Treviso

XXXVI PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”

Vince Alessandro Tasinato con "Il fiume sono io"

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

XXXVI PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”

SAN POLO - Al Parco Gambrinus la Giuria dei 40 lettori, chiamata a scegliere l’opera vincitrice assoluta tra le tre premiate nelle altrettante sezioni di gara, “Eravamo immortali” di Maurizio Zanolla (alias Manolo), “Il fiume sono io” di Alessandro Tasinato e “Phisa Harmonikòs” di Francesca Gallo, ha scelto il ricercatore padovano.

Don Luigi Ciotti, tornato nel suo Veneto per ritirare il Premio Honoris Causa, riferendosi alla devastazione che ha colpito la regione nelle scorse settimane ha detto: “Disastri ambientali e disastri sociali sono due facce della stessa medaglia, dobbiamo ritrovare il senso del noi per poter ristabilire una connessione con la natura”.

Senza dubbio la lezione appassionata di don Ciotti ha scosso l'uditorio, che in diversi passaggi lo ha interrotto, con battimani spontanei da un pubblico numerosissimo, con centinaia di giovani e meno in piedi nel grande salone, in cui il padrone di casa, il grande e storico chef Adriano Zanotto, simpaticamente ha aperto e chiuso la kermesse.

 

Durante la cerimonia finale sono stati assegnati due premi speciali:

a) con votazione e spoglio in diretta la Giuria dei 40 lettori ha assegnato a Alessandro Tasinato, già vincitore nella sezione Ecologia e paesaggio (18 voti su 40, seconda Gallo con 14 voti e terzo Manolo con 8), il Super Premio “La Voce dei Lettori” del valore di 3000,00 euro;

b) il Premio Honoris Causa è stato consegnato a don Luigi Ciotti che, tornato nel suo Veneto flagellato dalle recenti eccezionali piogge, ha assicurato l'impegno a tornare a rivedere immediatamente il disastro che ha coinvolto le amate Dolomiti, (è nato a Pieve di Cadore, Belluno).

 

Vince, assieme all’opera d’esordio di Tasinato, una lettura e una visione dell’ambiente fluviale attuale, ma soprattutto necessaria:

“Serve – ha sottolineato l’autore - ripristinare lo sguardo, creare consapevolezza, capacità di contestualizzare le parole, ed è quello che poi ho fatto con il mio libro. Senza questo passaggio non può esserci una visione né una progettazione per il futuro”.

 

I fiumi delle regioni del Nordest sono stati tristemente protagonisti della cronaca nelle scorse settimane, alcuni di essi sono esondati, seminando distruzione e costringendo molte famiglie a lasciare le proprie case in golena.

Su tale sfondo fragile si staglia il coprotagonista del romanzo: la sua indagine narrativa racconta la storia triste della Rabiosa (oggi Fratta - Gorzone), il fiume mortalmente inquinato dal distretto conciario di Chiampo Arzignano e, successivamente, interessato dal cantiere dell'Autostrada Valdastico Sud.

 

Nel corso della serata è stato assegnato anche il Premio speciale della Giuria all’opera “Agneléze Erèra Pizzòcco. Monti della destra Mis” a cura di Pietro Sommavilla e Paolo Bonetti (Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Montagna).

L’altro grande protagonista di questa edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” è stato don Luigi Ciotti, combattente in prima linea contro tutte le mafie, fondatore del “Gruppo Abele” e ideatore di “Libera”, destinatario del Premio Honoris Causa per il suo impegno verso l’ambiente.

Nel suo grido di dolore ha voluto sottolineare, con una certa enfasi:

“Torno sempre volentieri nel mio Veneto, le montagne sono le mie radici, sono orgoglioso di dire sempre, ovunque vada nel mondo, che sono nato sulle Dolomiti, che mi hanno regalato un desiderio di infinito che porto sempre nel cuore. Oggi sono profondamente ferite e hanno bisogno dell’impegno di tutti noi.

Disastri ambientali e la disastri sociali sono due facce della stessa medaglia, come ha scritto Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì, e sono la conseguenza della nostra disattenzione per il pianeta e per l’uomo”.

 

Ha anticipato la finale, alle 16.00 nella Galleria del Parco Gambrinus, l’inaugurazione della mostra fotografica “Luoghi di vita e d'Arte di Arturo Martini a Vado Ligure, Savona e Albisola Mare” a cura di Ester Nichele e Alberto Leoncini, dedicata al celebre scultore amico di Giuseppe Mazzotti, e nell’Auditorium Parco Gambrinus si è svolta la speciale emissione del XIII annullo postale su 11 cartoline, che richiamano le opere vincitrici della XXXVI edizione 2018 e della precedente XX edizione 2002, una Iniziativa promossa in collaborazione con il Gruppo Filatelici di Montagna del Club Alpino Italiano (C.A.I.) Sezione “Luigi Rizzardi” Auronzo di Cadore.

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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