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20 aprile 2024

Cronaca

Volo in ritardo: conseguenze sull’economia e diritti del passeggero

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Volo in ritardo: conseguenze sull’economia e diritti del passeggero

Molto di più di una “vacanza che inizia male”: i ritardi dei voli aerei causano non pochi danni all’economia di vari paesi e confederazioni.

 

Ogni anno, circa 2.4 milioni di voli subiscono ritardi o cancellazioni solo in Europa, causando perdite di miliardi di Euro sull’economia dell’UE, secondo dati raccolti dalla Westminster University.

 

L’impatto dei disguidi che portano ai ritardi dei voli è così rilevante nelle politiche comunitarie che il Governo Francese ha commissionato una ricerca che dimostra che il 33% dei ritardi aerei in Europa è dovuto alla Francia, paese in cui tra gli scioperi del personale di volo e i guasti di apparecchiature obsolete, i ritardi provocano perdite pari a circa 300 mila euro l’anno.

 

La ricerca dimostra che i ritardi d’oltralpe sono causati principalmente da scioperi del personale (circa 254 giorni l’anno) dando uno specchio solo parziale del problema, perchè le cause dei ritardi in tutta Europa sono in realtà molte di più e decisamente diversificate.

 

Quali sono le più comuni cause dei ritardi?

 

 

La prima causa dei ritardi aerei, pari al 29% dei casi, è il così detto “turnover”, cioè i tempi di scalo, sbarco e pulizia dell’apparecchio e verifiche tecniche prima che l’aereo possa reimbarcare e ridecollare. La compagnia è la sola a poter agire sui ritardi causati dal turnover (e questo è un aspetto importante quando si parla di rimborsi dovuti al passeggero in caso di ritardo, come vedremo a breve).

 

Le verifiche tecniche degli apparecchi si piazzano al secondo posto nelle cause di ritardo (26%), mentre al terzo posto, a pari demerito, si posizionano cause dovute a motivi di sicurezza (controlli anti terrorismo, ad esempio) e ritardi dei passeggeri che vengono chiamati più volte a presentarsi all’imbarco. Sorprende pensare che i complessi controlli anti terrorismo, che sembrano rallentare così tanto code e imbarchi, abbiano in realtà le stesse conseguenze della banale distrazione/ritardo di pochi passeggeri nelle cause dei ritardi nei voli.

 

La vera sorpresa, però, sta nel fatto che solo il 5% dei ritardi dei voli aerei è causato da aspetti metereologici e condizioni climatiche avverse, queste ultime non imputabili in alcun modo alla compagnia aerea. (dati di una ricerca di EasyViaggio)

 

Conseguenze anche sui passeggeri. Che cosa fare in caso di ritardo volo?

 

 

Se molte ricerche dimostrano le conseguenze dei ritardi dei voli aerei sull’economia, pochi pensano ai seri disagi che un ritardo, soprattutto se prolungato, può causare ai passeggeri. Ed è per questo che chi subisce l’attesa e il disagio di un ritardo ha diritto ad assistenza e rimborso che va dai 250 ai 600 euro. Ma non in tutti i casi e a seconda della tratte.

 

Come specifica la guida della società AirHelp, leader nell’assistenza ai passeggeri aerei e che si occupa delle controversie per chiedere compensazione per ritardo del volo, i diritti dei passeggeri variano da paese a paese e conoscere i propri diritti e possibili rimborsi può essere complesso. Per questo, sistemi di calcolo e assistenza al rimborso dovuto come quello di AirHelp possono dimostrarsi molto utili. Nell’UE, ad esempio, dove i diritti dei passeggeri anche per il ritardo volo sono stabiliti dal regolamento CE 261, possono accedere ad un risarcimento coloro i quali subiscono un ritardo superiore alle 3 ore, contando come ora di arrivo il momento in cui si aprono le porte dell’aereo. Ovviamente le cause dei ritardo sono determinanti nell’accesso al rimborso.

 

Negli USA invece i diritti dei passeggeri sono di meno e riguardano per lo più rimborso e assistenza in caso di ritardo in pista (cioè, quando i passeggeri sono già sull’aereo ma questo tarda a decollare). Secondo quanto riporta uno studio della UC Berkeley, i ritardi dei voli aerei costano all’America circa 30miliardi di dollari.

 

Sul piano internazionale i diritti dei passeggeri sono regolati dalla Convenzione di Montreal, in vigore dal 2003, ed alla quale hanno aderito oltre 120 paesi, tra cui USA e UE.

 


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