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25 aprile 2024

Montebelluna

"Vogliamo le antenne della telefonia"

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

BORSO DEL GRAPPA – I residenti di Campocroce chiedono a gran voce le antenne della telefonia mobile. A raccontare la sua storia è Davide Reffo del Comitato Promozionale Campocroce che sul Grappa possiede una seconda casa (vive a Cittadella) e ci tiene a precisare: “I residenti, chi ha delle attività come i malgari e anche quanti come me trascorrono i tempo libero sul Grappa sono praticamente privi dei più elementari servizi: non abbiamo l’acquedotto e tocca raccogliere l’acqua piovana, non abbiamo la linea telefonica fissa e quella mobile è quasi inesistente (con fatica il segnale c’è in qualche sporadico punto), senza contare che solo dal 2004 abbiamo la corrente elettrica mentre invece per la raccolta dei rifiuti abbiamo un servizio che nulla ha a che vedere con il porta a porta”.

 

Uno sfogo in pina regola anche se Davide si dice consapevole che alcuni servizi sono economicamente impossibili da garantire visto che il Grappa non è abitato e conta pochissimi residente ma sulla telefonia non transige: “Poter contare sulla telefonia mobile vuol dire chiamare i soccorsi se qualcuno sta male o chiedere aiuto se c’è un problema – inoltre, ci tiene a precisare -, le antenne che stanno per istallare non sono 5G come si teme ma bensì 4G”. A chi gli fa notare che forse la cosa è ancor più preoccupante, visto che sul 4G gli studi sulla sua pericolosità sono moltissimi (a differenza del 5G su sui la documentazione pur se autorevole è ancora esigua), Davide controbatte che si tratta di una necessità fondamentale.

 

Reffo spiega poi che il progetto è partito nel 2016 e che l’Unione Montana del Grappa (ex Comunità Montana) ha stanziato una cifra importante (oltre 800mila euro) anche per andare incontro alle esigenze di Pedemontana Emergenza che così può soccorrere escursionisti e sportivi del volo libero più agevolmente. Davide racconta poi che negli anni sono state raccolte circa 2000 firme tra i residenti e i turisti per chiedere le antenne della telefonia. Quanto al fatto che invece delle antenne sarebbe stata prioritaria l’acqua potabile, concorda ma spiega che: “I costi sarebbero stati troppo alti visto che la montagna non è abitata”.

 

Insomma, meglio una gallina oggi che un uovo domani. Quanto alle obbiezioni di chi va in montagna per allontanarsi da tecnologia, ambienti malsani o inquinati (anche da campi elettromagnetici) e poter stare in mezzo alla natura incontaminata poiché sotto il profilo della telefonia è, come lo definisce Davide, “un buco nero” perché non ci sono antenne il sostenitore delle nuove infrastrutture risponde così: “L’interesse privato non può ledere quello pubblico e chi non vuole i campi elettromagnetici spenga il telefonino”. Considerazioni che probabilmente non sono condivise da chi biasima l’arrivo delle antenne in Grappa, 5G o 4G che siano, ma nella civile dialettica ogni posizione, se rispettosamente espressa, è legittima.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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