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19 aprile 2024

Treviso

Vivere, e raccontare, la chemioterapia

Oncomovies: un'indagine su pazienti e capolavori del cinema

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TREVISO - Ammalarsi di cancro. Sottoporsi alla chemioterapia. Lottare, vivere, morire. Sono 2 milioni e 300mila, solo in Italia, le persone colpite da un tumore. Persone che soffrono, e combattono.

 

Sensazioni, emozioni, sofferenze, speranze di persone in cura sono state scritte, rappresentate, messe in scena. Da Nanni Moretti , da Paolo Virzì e da centinaia di altri registi che hanno fatto la storia del cinema. Il Cinema, la malattia, la vita reale, gli effetti della chemioterapia, lo sguardo degli "altri": è questo ciò che viene esaminato, e spiegato, da Oncomovies, il progetto presentato ieri al Festival Internazionale del Film di Roma. Un team nazionale di medici è stato coordinato dal dr. Giovanni Rosti, direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Azienda Ulss 9 di Treviso.b Da parte ci sono i film, dall'altra le persone. E Oncomovies fa leva su entrambi, per capire precisamente la qualità della vita di chi si sottopone alla chemio, per migliorarla. E per raccontare qual'è l'impatto reale che ha il cancro sulla vita.

 

82 i film esaminati. 855 i pazienti intervistati. . «La persona che nel film è ammalata di tumore risulta più giovane della realtà – rileva Rosti dopo aver confrontato i risultati– appartiene alle classi medie e alte della società, mentre le altre classi sociali non sono rappresentate, nel 70 per cento dei casi i personaggi cinematografici colpiti da tumore muoiono, mentre nella realtà le percentuali sono molto differenti e diverse per genere di tumore. Sono poi rappresentati spesso casi oncologici rari o non visibili mentre ad esempio i tumori più frequenti nella realtà, come ad esempio quello alla mammella, non viene tenuto in considerazione”.

 

Ma il progetto non finisce qui. La seconda viene fatta dai pazienti, con le loro dichiarazioni, storie, confidenze, paure. “Inviteremo anche i pazienti dell’ULSS 9 che vorranno collaborare a raccontare le loro storie – spiega il dr. Rosti – spesso chi ha vissuto l’esperienza della malattia può rappresentare un valido appoggio e punto di riferimento per chi sta vivendo oggi con una diagnosi di cancro. Dalla totalità delle storie inviate una giuria tecnica selezionerà quelle considerate più adatte a diventare sceneggiature”.

 

Fino al 30 gennaio 2013, i pazienti potranno inviare attraverso il sito www.nonausea.it le loro testimonianze. Le storie che sapranno esprimere meglio le emozioni vissute da chi combatte contro il cancro diventeranno delle sceneggiature: una di queste sarà selezionata per la realizzazione di un corto cinematografico, presentato a settembre 2013 nell’ambito del Festival Internazionale del Cortometraggio di Roma “Corti and Cigarettes”.

 



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