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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, truffano l’asilo e si fanno versare mille euro nel conto

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Vittorio Veneto, truffano l’asilo e si fanno versare mille euro nel conto

VITTORIO VENETO - L’11 agosto 2017 un’impiegata dell’Istituto San Pio X di Vittorio Veneto riceve una telefonata da un soggetto femminile che annuncia di aver effettuato, mediante bonifico, una donazione alla struttura per un importo di 23.000 euro, ma sostenendo che l’operazione non era andata a buon fine e che la transazione risultava bloccata.

 

Successivamente l’impiegata riceve un’altra telefonata, da un soggetto maschile, che, presentatosi come sedicente direttore dell’Istituto di Credito presso il quale risulta attivo il conto corrente della struttura religiosa, conferma il versamento della somma di 23.000 euro, ma che l’operazione era stata bloccata in quanto la somma era errata e risultava un esubero di 3.000 euro, pertanto metteva in contatto l’impiegata con una sedicente dipendente della banca, la quale riferiva che per sbloccare l’operazione era necessario restituire la somma in esubero.

 

Alla risposta dell’impiegata, che riferiva di non aver la possibilità di versare la somma richiesta, la sedicente bancaria dichiarava che l’operazione si sarebbe potuta sbloccare anche con il versamento di un importo inferiore, pertanto induceva in errore la vittima facendole effettuare il versamento di 1.000 euro su una carta postepay, rendendosi successivamente irreperibile.

 

Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Vittorio Veneto hanno permesso di identificare gli autori della truffa, che sono un uomo, classe 1992, ed una donna, classe 1996, entrambi residenti a Torino e con precedenti specifici in materia di truffa.

 

La prima telefonata ricevuta dall’impiegata dell’Istituto San Pio X è stata effettuata dalla donna, che annunciava l’avvenuta donazione. Successivamente è toccato all'uomo chiamare la vittima qualificandosi come sedicente direttore della banca intestataria del conto corrente, e di nuovo è entrata in gioco la 22 enne, che questa volta si è qualificata come sedicente dipendente della banca.

 

Il riscontro dei dati risultanti dalla scheda SIM con la quale sono state effettuate le chiamate e dalla carta postepay (intestata alla giovane) sulla quale sono stati versati i 1.000 euro ha permesso di risalire alla vera identità dei due truffatori, che sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Treviso.

 



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