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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, le minoranze chiedono le dimissioni del presidente del consiglio comunale Tocchet

La mozione verrà discussa nel prossimo consiglio comunale

| Roberto Silvestrin |

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Vittorio Veneto, le minoranze chiedono le dimissioni del presidente del consiglio comunale Tocchet

VITTORIO VENETO - Le opposizioni chiedono le dimissioni del presidente del consiglio Silvano Tocchet. La mozione – firmata dai consiglieri Matteo Saracino (Partecipare Vittorio), Paolo Santantonio (Forza Italia) e Gianluca Posocco (Lega) è stata presentata questa mattina, e invita il presidente “a rassegnare le proprie dimissioni, finalizzate alla ricerca di una guida che trovi il massimo consenso e la massima condivisione tra i componenti e le forze politiche dell’aula civica”.

 

La richiesta arriva dopo il consiglio comunale di ieri sera, saltato per la mancanza del numero legale dei consiglieri. Prima il tentativo di rinvio, poi l’assenza della maggioranza in aula (eccetto il capogruppo Pd Marco Dus e lo stesso Tocchet), hanno spinto i tre rappresentati delle minoranze a protocollare la mozione.

 

Secondo i tre consiglieri il presidente avrebbe “dimostrato scarsa propensione ad una guida rappresentativa dell’intero consiglio comunale”, senza essere “una guida autorevole e imparziale dei lavori consiliari”. Tocchet viene quindi accusato di parzialità da Saracino, Santantonio e Posocco: il riferimento e ai consigli del dicembre 2017 (con l’episodio delle firme analizzate col proiettore) e di ieri sera.

 

Secondo i tre ci sarebbero stati “tentativi di impedire o depotenziare i contenuti degli argomenti richiesti dalle minoranze”. In più c’è la questione degli orari e degli ordini del giorno: secondo l’opposizione Tocchet avrebbe confinato “argomenti di fondamentale e vitale importanza per la comunità vittoriese in tempi e orari inaccettabili e insostenibili per le persone normali”.

 

Da parte sua Tocchet si era già difeso ieri sera, dopo il consiglio saltato. “Abbiamo pensato che non fosse opportuno effettuare la prevista seduta del consiglio comunale, e a tale scopo ho fatto, assieme al consigliere Marco Dus, una serie di telefonate alla maggior parte dei consiglieri per condividere questa linea – scrive su Facebook -. Va rimarcato il fatto che il presidente del consiglio non ha alcun potere di annullare una seduta del consiglio comunale già convocata. Solo in caso non si raggiunga il numero legale in prima convocazione la seduta viene convocata in seconda convocazione. Dai contatti sembrava che questa linea poteva essere da tutti condivisa. Purtroppo non tutti sono galantuomini, come ritiene di essere il sottoscritto, e non perdono ogni occasione per criticarmi ed accusarmi di ledere i diritti delle minoranze. Quando si dà una parola quella è e quella rimane, caschi il mondo. Questo è forse vero nel mondo reale, ma sicuramente non nel mondo della politica, almeno di quella attuale”.

 

Santantonio ha ribadito invece di non essere stato contattato per il rinvio della seduta, sottolinenando come la scelta di non discutere le mozioni su asilo nido ed ex Carnielli sarebbe “politica”. “Piaccia o non piaccia alla maggioranza, sul tema della mancata bonifica eternit dell’ex-Carnielli prima o poi in consiglio comunale si dovrà discutere pubblicamente e portare a conoscenza della citta carte e documenti di cui siamo venuti a conoscenza dopo circa quattro anni a seguito di un accesso agli atti effettuato nell’estate di quest’anno”, sostiene il forzista.

 



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Roberto Silvestrin

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