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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Vittoriesi indebitati per 724 euro

Approvato, in un’aula senza minoranze, il bilancio 2015

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Vittoriesi indebitati per 724 euro

VITTORIO VENETO – Per l’approvazione del bilancio 2015 era atteso in aula ieri sera, giovedì, un dibattito, ma di fatto non c’è stato perché – dopo alcune premesse – tutti i consiglieri di minoranza dalla Lega Nord a Forza Italia, passando per Partecipare Vittorio, hanno lasciato l’aula (in foto).

 

Poco prima, il punto 2 “Convalida deliberazioni consiliari dal n. 41 al n. 48 del 30.11.2015” era stato rinviato da tutti i consiglieri presenti all’unanimità. Il punto si riferiva alle delibere discusse nel consiglio comunale di fine novembre che avevano per oggetto atti collegati al bilancio 2015, delibere che il consigliere Bruno Fasan (Lega Nord), affermando di non aver ottenuto in tempo la convocazione alla seduta del consiglio, ha impugnato al Tar del Veneto. «Questo punto – ha dichiarato Fasan prima di lasciare l’aula – è illegittimo come la convocazione del 30 novembre. La discussione va rifatta per intero e per ciascun punto», chiedendo quindi il ritiro del punto. Concorde Matteo Saracino (Partecipare Vittorio): «L’impianto di delibera è poco chiaro, si prospettano degli illeciti che darebbero ragione alla Lega» ha dichiarato con riferimento al passaggio della libera in cui si affermava di “riconoscere la sussistenza di un possibile profilo di irregolarità/illegittimità nel procedimento di consegna della convocazione del consiglio comunale nei termini”. «Un rinvio è opportuno - ha concordato Graziano Carnelos (Pd) -. Spostare il punto di qualche giorno è prova del gentlemen agreement tra maggioranza e minoranza».

 

Con questa premessa – il rinvio del punto – i consiglieri di minoranza hanno poi chiesto anche il rinvio del punto 3 “Rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2015 – approvazione”. «Le delibere – ha evidenziato Paolo Santantonio (FI) – sono strettamente connesse. Credo ci sia un difetto pregiudiziale per questo punto se il precedente è stato rinviato. Se una non è consistente, non lo sarà nemmeno la seconda. Propongo il rinvio del punto». Concorde tutta l’opposizione, contraria la maggioranza. «Il bilancio è un atto autonomo e la richiesta ci appare solo dilatoria per non discutere dei temi» ha dichiarato Carnelos. Messo al voto il rinvio, non è stato accolto e i consiglieri Paolo Santantonio, Giuseppe Maset, Gianantonio Da Re, Gianluca Posocco e Matteo Saracino hanno così lasciato l’aula.

 

Nell’illustrazione del bilancio, l’assessore Giovanni Napol ha ricordato: «Cinque bilanci, tra previsionali e consuntivi, in 20 mesi: abbiamo lavorato con un ritmo serrato», fornendo poi alcuni numeri. L’indebitamento dell’ente (relativo ai mutui) negli ultimi tre anni è calato: nel 2013 era di 13.409.000 euro, nel 2014 11.489.000 euro e nel 2015 di 9.898.000 euro, ma a questi ora vanno sommati i derivati per 10.544.000 che fanno così salire l’indebitamento pro capite a 724,11 euro. Le entrate tributarie sono passate dai 12.378.152 euro del 2013 agli 11.591.001 del 2015, gli oneri di urbanizzazione da 485.025 euro del 2013 a 275.464 euro del 2015 per effetto della crisi che ha investito il settore edile. Altro dato: i dipendenti comunali sono calati, nel 2013 erano 168 oggi sono 159, «comportando dei benefici per la cassa, ma dall’altro problematiche organizzative» non ha nascosto Napol. L’avanzo di amministrazione del 2015 è stato di oltre 4,5 milioni di euro.

 

Prima del voto finale il capogruppo del Pd Marco Dus ha aggiunto: «Noto che c’è un’opposizione compatta nel fuggire e anche l’incapacità di fare un’opposizione costruttiva. Fuggire dal dibattito è irrispettoso verso i cittadini. I disertori un tempo venivano puniti, in politica saranno gli elettori a giudicare». «E’ frustrante – ha concordato Adriano Botteon – essere seduto senza trovare una controparte». «Quando ero in consiglio la minoranza discuteva il bilancio, la maggioranza stava in silenzio. E noi oggi siamo rimasti abituati a discutere, ad entrare nel merito delle questioni» ha chiuso Napol.

 


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