CASTELFRANCO – Il nome di Giorgione lega sette ville. Si tratta di Villa Corner Chiminelli a Sant’Andrea oltre il Muson, villa Cornaro a Piombino Dese, Cà Marcello a Levada di Piombino Dese, Villa Corner della Regina a Cavasagra di Vedelago, Villa Emo a Fanzolo di Vedelago, Villa Barbaro a Maser e Villa Ca’ Amata a Castelfranco.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelfranco ha attivato il progetto “Le Ville del Giorgione”: i sette edifici storici sono stati messi in rete con l’obbiettivo di fare una promozione comune e di collegarle con delle visite guidate. L’operazione è partita ad ottobre scorso, con un primo convegno in Teatro Accademico, l’obbiettivo è di avviare e far crescere il progetto nel corso di quest’anno ed entrare a regime nel 2013.

Sabato mattina c’è stato un primo tuor con un bus navetta coinvolgendo gli stessi proprietari delle ville, ristoratori, albergatori ed operatori di settore. Sabato 24 marzo con una seconda fase verrà completato il percorso.

A breve verrà creato un sito internet interamente dedicato al progetto, c’è comunque una sezione dedicata su www.castelfrancoveneto.it.

«Oltre che nel convegno di presentazione di ottobre – spiega l’assessore alla Cultura Giancarlo Saran – abbiamo già avuto modo di promuovere il “Le Ville del Giorgione” alla Bit di Milano a febbraio. Puntiamo a perfezionare il progetto per il Salone dei Beni Culturali di Venezia di dicembre prossimo e per il 2013 contiamo di entrare a regime. Sono già diversi gli enti coinvolti, o che stiamo tentando di coinvolgere. Il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso ha già garantito un sostegno di natura economica ed abbiamo avuto contatti anche con la Fondazione Mazzotti, il Conservatorio Steffani, Unindustria ed Ascom.

Interesse hanno dimostrato anche le Università di Padova e Venezia, che il prossimo anno potrebbero proporre delle tesi di laurea sull’argomento, inoltre abbiamo in cantiere una mostra sulle ville al Museo Casa Giorgione. Vogliamo che siano conosciute anche da chi è del territorio, ecco il coinvolgimento della Pro Loco e dell’Università Popolare di Castelfranco, che perfezionerà dei corsi sull’argomento».

Matteo Ceron