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29 marzo 2024

Conegliano

Vigneto bio? "Si può, annata eccezionale. E senza sovrapproduzione come nel tradizionale"

La testimonianza del produttore Sergio Lot di Refrontolo, che da 6 anni ha abbandonati i pesticidi

| Roberto Silvestrin |

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Vigneto bio?

REFRONTOLO - Un’annata eccezionale, anche per il biologico. Quest’anno la vendemmia ha fatto registrare numeri da record, viste le condizioni climatiche favorevoli, e questo vale anche per i vigneti bio.

 

Un caso emblematico è quello di Sergio Lot, agricoltore di Refrontolo: “Sono molto soddisfatto, è stata un’annata buona”, spiega, a fronte di una produzione che ha raggiunto in sostanza la quota prevista dal disciplinare.

 

Circa 135 quintali per ettaro, su una superficie di circa 1,2 ettari, quella del suo vigneto in via Vittoria. “L’uva dei filari a contatto con le coltivazioni tradizionali viene scartata – spiega Lot -, declassate a uva non biologica”. Lot non utilizza né fitofarmaci né diserbanti (“lasciamo l’erba sotto i filari”), essendo la sua azienda agricola classificata come “bio”.

 

Questa è una prova del fatto che si può fare viticoltura con metodi sostenibili? “Certamente – continua Lot -, e non solo in annate favorevoli come questa. C’erano anni in cui l’uva degli altri vigneti era marcia, mentre la mia era sana”. Lot è anche l’unico coltivatore “bio” della Docg a conferire l’uva nella cantina “Colli di Soligo”: e nonostante questo richieda delle procedure quasi personalizzate, ha incontrato molta disponibilità e apertura.

 

Il percorso di conversione è iniziato nel 2012, e ci sono voluti 3 anni per arrivare ad avere un vigneto biologico. Dal 2015 la produzione è entrata a pieno regime, per quanto riguarda la sostenibilità e il mancato utilizzo della chimica.

 

E senza problemi di sovrapproduzione, come quelli che sembrano aver coinvolto tutta l’area del Prosecco: “Non ho nessun problema in questo senso, con il bio è impossibile. Ho sentito anche io che tanti produttori hanno avuto difficoltà a smaltire tutta l’uva, dopo aver sforato il 20% in più previsto dal disciplinare. In molti casi l’uva è rimasta lì o è stata regalata”.

 


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Roberto Silvestrin

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