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25 aprile 2024

Castelfranco

Viaggio in treno da incubo per Dussin: «Basta!»

Alla biglietteria una coda che arrivava in strada. Poi riscaldamento anziché aria condizionata

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Viaggio in treno da incubo per Dussin: «Basta!»

CASTELFRANCO – Il sindaco Luciano Dussin alle prese coi disservizi di Trenitalia. Domenica mattina doveva andare a Venezia ed all’arrivo in stazione ha trovato una coda chilometrica che arrivava fino in strada. Poi niente posti a sedere ed al ritorno, col caldo che c’era funzionava il riscaldamento anziché l’aria condizionata. Così Dussin ha scritto una al governatore del Veneto Luca Zaia, agli assessori alla mobilità Renato Chisso e al Turismo Marino Finozzi e al responsabile Sistemi territoriali Spa del Veneto.

«Domenica mattina in stazione ferroviaria a Castelfranco Veneto – scrive il primo cittadino nella lettera - ho avuto l'ennesima conferma dell'incapacità gestionale dei responsabili del trasporto ferroviario regionale. Dovevo viaggiare da Castelfranco V. a Venezia con partenza alle ore 9.27. Ero sicuro, per accumulate esperienze, che sarebbe stata un'impresa trovare un posto a sedere, e così è stato. Se può interessare, il viaggio di ritorno delle 17 è stato peggiore: ammassati in piedi, e con temperature insopportabili all'interno del vagone - funzionava il riscaldamento, l'aria condizionata no. Il controllore con apposita chiave ha aperto i finestrini, bontà sua... Ovviamente i commenti degli sfortunati utenti avevano lo stesso tenore: mai più in treno.

È importante capire questo stato d'animo. In sostanza preso atto che è impossibile attendersi migliorie organizzative del tipo: tanti passeggeri, tanti vagoni..., i cittadini utenti annunciano pubblicamente la resa».

 

Ecco che parla dell’arrivo in biglietteria. «Mi soffermo a denunciare quello che ritengo essere stato ancora più clamoroso – prosegue - Giunti in stazione con un voluto anticipo rispetto alla partenza programmata di almeno 45 minuti, ci siamo trovati una lunga fila di persone in attesa davanti all'unico sportello di biglietteria aperto, fila che terminava in strada. Molte persone, a fronte di attese che superavano i 30 minuti per avere un biglietto, hanno dovuto prendere i treni successivi per arrivare a Venezia. Il distributore automatico? Inavvicinabile pure quello.

Vi chiedo: è ragionevole investire centinaia di milioni di euro per dotare la Regione della metropolitana di superficie (treni che partono con frequenze ravvicinate) se poi per fare un biglietto bisogna attendere un'ora? Cosa se ne fa un turista di una corsa verso Venezia ogni quarto d'ora se poi non riesce ad avere un biglietto entro un'ora dall'arrivo in stazione, peraltro per poi viaggiare, innervosito, in piedi fino all'ambita meta?».

 


Risolvere questi problemi potrebbe essere semplice, osserva il sindaco. «Non capendo le strategie organizzative del servizio Vi prego di spiegarmi: abbiamo speso milioni di euro per avere più corse in modo da garantire comunque la partenza degli sventurati utenti ferroviari intrappolati davanti alle biglietterie? È venuto in mente a qualcuno che almeno nelle giornate che storicamente vedono maggior presenza turistica nella città lagunare si possa avere un servizio di biglietteria con una persona in più, che non costa milioni, bensì qualche decina di euro? Ritengo, ringraziando l'unico dipendente in biglietteria che ha fatto il possibile per limitare i danni agli utenti, che un'organizzazione come questa debba essere rivista radicalmente.

Da troppo tempo non funziona nulla, studenti e lavoratori sono avviliti dai servizi offerti loro duranti i giorni lavorativi, i turisti sono trattati allo stesso modo, basta! Inutili i convegni sul turismo regionale, sulla necessità del trasporto alternativo all'automobile, se poi non ci sono mai vagoni sufficienti, e le biglietterie sono senza personale nei momenti di maggior richiesta di servizi. È fallimento. Bisogna sbrigarsi. Nel frattempo la Regione applichi le sanzioni previste per i disservizi in questione».

 



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Matteo Ceron

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