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25 aprile 2024

Treviso

Verso la conclusione delle assemblee di circolo del PD

Zorzi in vantaggio rispetto a Fastro e Andreetta

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Verso la conclusione delle assemblee di circolo del PD

TREVISO - Completiamo con questo terzo intervento la carrellata con cui i tre Candidati alla segreteria del PD trevigiano si sono presentati agli iscritti.

Mentre ormai volgono a termine le assemblee di circoli, i dati ufficiosi scrutinati danno le seguenti indicazioni: Zorzi ( in foto) 463 ( 57,6%), Fastro 195 (24,3%) Andreetta 146 (18,2%).

L'intervista si chiude lasciando a ciascun candidato di esternare in totale autonomia il proprio pensiero, quasi un appello...

 

1. La presenza dei rappresentanti pd nelle partecipate..., come muoversi sulla grande "confusione", in merito ad ASCO e ai tanti sottosistemi?

Andreetta Anche su questo dobbiamo sfidare la Lega, come ho fatto nella gestione della vicenda Asco, e molti me lo hanno riconosciuto anche all’esterno del partito, sono io quella che ha contribuito a tutelare i nostri amministratori, avvertendoli che la scelta indicata dalla maggioranza leghista (con l’appoggio di un’altra parte della dirigenza PD) li avrebbe potuti esporre a responsabilità rilevanti e che la legge Madia va rispettata. Questa vicenda mi ha rafforzato nella convinzione che sul tema della governance degli enti di secondo livello e partecipate c’è bisogno non solo di un maggiore coordinamento con i nostri referenti e amministratori, ma anche di mettere in gioco più forti competenze, per fare le scelte strategiche giuste nell'interesse delle nostre comunità.

Fastro Il PD non ha quote nelle partecipate e i rappresentanti sono nominati dai comuni e non dai partiti. Questo deve essere chiaro. Detto questo, il Partito ha invece il dovere di aiutare per raggiungere un comune accordo per garantire che si possano nominare gli amministratori più capaci e con le idee migliori. Le partecipate, in fin dei conti, sono proprietà dei cittadini dei comuni, che ne possiedono delle quote. Vedrei molto bene, in questo campo, un accordo tra tutti i partiti, che sia capace di portare a scelte meno politiche e più tecniche, ovvero andare verso management fondati su competenza e progettualità.

Zorzi Il PD deve innanzitutto assumere una visione chiara su quello che è il suo ruolo all’interno delle società partecipate, da ASCO a Contarina fino ad ATS: è la visione deve essere quella di una forza politica seria e responsabile, che si batte per un’amministrazione dei servizi essenziali volta ad assicurare un efficace presidio dei beni pubblici a garanzia e tutela dei cittadini. In questi mesi si parla e si dibatte di ASCO solo sotto il profilo finanziario. Non vi è dubbio che i significativi dividenti erogati ai soci e quindi ai Comuni abbiano di fatto rappresentato il vero federalismo nella nostra provincia. Il PD però è chiamato a rimettere al centro del dibattito il complessivo profilo economico industriale delle società del gruppo: ASCO non va valutata e misurata solo per i dividendi che eroga ma anche per gli asset industriali e per il ruolo sociale che esercita e può continuare ad esercitare. È fondamentale per lo sviluppo e per la competitività del nostro territorio estendere la rete di gas metano, che è ad oggi il combustibile con il miglior rapporto tra costi e impatto ambientale, elementi cardine per dare un significativo contributo non solo al conto economico delle famiglie ma anche a rendere le nostre imprese competitive in una visione di sostenibilità. Va poi valutato l’indotto occupazionale diretto e indiretto, in riferimento ai fornitori territoriali della filiera produttiva, elemento di grande ricchezza per un territorio in cui i settori manifatturieri hanno conosciuto una forte spinta alla delocalizzazione e una flessione di impiego. Il PD ha attuato e mira a consolidare una visione in cui attraverso persone competenti e capaci può dare un contributo a rafforzare questa visione economico industriale, volta a migliorare l’efficienza della società attraverso processi di razionalizzazione.

 

2. Veneto Banca: come muoversi nei confronti dei nuovi "poveri", come rapportarsi con interventi coordinati e continuativi per alleviare le loro sofferenze?

Fastro Parliamoci chiaro, il problema di Veneto Banca è un problema di livello troppo alto perché possa essere affrontato a livello comunale o provinciale. Da parte del Governo e del Parlamento c’è un lavoro continuo, mentre purtroppo dalla Regione non arriva nulla. Quello che è mancato in questi anni è stato un canale di comunicazione con gli ex-soci delle due banche. Si sono dovuti prendere provvedimenti necessari sulle popolari, che erano in grande sofferenza economica fin dal 2011, anche se tutti fingevano di non vedere per non accorgersene. Ora la cosa fondamentale è coordinare lo sforzo delle parlamentari PD trevigiane, che hanno fatto finora un grande lavoro mentre tutti gli altri partiti si sono disposti in riva al fiume ad aspettare il cadavere. Inoltre cercherò di riallacciare il rapporto con le associazioni dei risparmiatori, con le quali abbiamo avuto momenti anche di confronto duro. È bene ricordare che stiamo tutti dalla stessa parte e abbiamo un interesse comune, quello di salvaguardare le famiglie e il tessuto produttivo della nostra provincia.

Zorzi Il tema ha la massima priorità. Il lavoro che ci aspetta sarà molto faticoso e andrà fatto in sinergia con la segreteria regionale, con il PD della Provincia di Vicenza e con tutti i circoli di quei territori pesantemente colpiti da questa sciagura. Tutti assieme abbiamo il compito di sostenere nei confronti delle associazioni dei risparmiatori quello che sta facendo il nostro Governo per garantire le risorse necessarie a tutelare chi ha perso soldi e speranze a causa delle scelte scellerate delle due dirigenze venete. Abbiamo il dovere di trasmettere ai cittadini fiducia nel lavoro della Commissione d’inchiesta del Parlamento, perché sia fatta chiarezza quanto prima sulle responsabilità e sui colpevoli. Dobbiamo però respingere con fermezza qualsiasi tentativo di strumentalizzare queste sofferenze contro di noi. Agli slogan populisti dei 5 Stelle e ai severi proclami della Lega noi dobbiamo rispondere indicando con precisione dove la politica veneta è mancata in questi anni e dove invece ci aspettiamo un suo intervento. Le risorse scialacquate tra Superstrada Pedemontana, Mose e propaganda autonomista gridano vendetta di fronte alla possibilità di dare un aiuto concreto alle famiglie e alle imprese venete, prima piegate dalla crisi e adesso raggirate dalle loro banche. Come ho detto, non è un compito facile ma va fatto con urgenza. Sottoscrivo le parole pronunciate da Matteo Renzi l’altro giorno a Vicenza: dobbiamo avere il coraggio di guardare negli occhi ogni singolo risparmiatore, rivendicando tutti gli sforzi che il PD ha fatto e sta facendo affinché chi ha sbagliato paghi e chi è stato truffato sia tutelato.

Andreetta Gli azionisti frodati, che si stima siano decine di migliaia, non possono essere lasciati soli. Va dato atto al nostro Governo di essere intervenuto sulla crisi del sistema bancario in modo mirato, rispettando i complessi vincoli europei e proteggendo gli interessi dei piccoli risparmiatori frodati. Ora in attesa che la Commissione parlamentare d’inchiesta concluda il suo lavoro, va affrontata la questione relativa alla opportunità di prevedere ulteriori forme e modalità di tutela per i possessori di strumenti finanziari collocati con violazione dei doveri di informazione o di corretta esecuzione dell’operazione, vittime delle crisi bancarie, come ad esempio il posticipo del termine previsto per accedere al beneficio del ristoro per gli obbligazionisti subordinati delle ex Popolari.

 

3. Ad libitum... a ciascun candidato è stata data la possibilità di scegliere e trattare autonomamente un argomento che gli stesse particolarmente a cuore per tratteggiare meglio la propria personalità...

Zorzi In questo momento, al di là delle grandi sfide che ci attendono in Provincia di Treviso, dalla riconferma dell’ottimo lavoro di Giovanni Manildo alle elezioni politiche della prossima primavera, l’emergenza che avverto in modo più stringente è quella di dare una prospettiva al nostro Partito. Alle scorse primarie a Castelfranco, su ottocento votanti, gli elettori under 30 sono stati meno di dieci. Stiamo parlando di una città di trentamila abitanti che ha il secondo polo scolastico più grande dopo quello del capoluogo. Questi numeri parlano da soli e ci dicono che è quanto mai urgente, da una parte, tenerci stretto il patrimonio rappresentato da quel centinaio di giovani che fa politica attiva all’interno della nostra organizzazione giovanile provinciale, i Giovani Democratici, e dall’altra valorizzare il loro apporto per avvicinare forze fresche, energie e idee nuove. È urgente impegnarsi per ridare ai giovani il senso di mettersi in gioco in prima persona per il bene comune. Dobbiamo accantonare definitivamente la pratica di coinvolgerli solo quando c’è bisogno di qualcuno per attaccare manifesti o di paracadutarli in lista alle elezioni amministrative solo per dimostrare che si è attenti alle nuove generazioni. Serve un vero e proprio “patto generazionale” all’interno del nostro Partito, che permetta di coniugare esperienza e rinnovamento, che favorisca a tutti i livelli, dalla base dei circoli ai vertici provinciali, l’apertura di sempre maggiori spazi d’azione per le nuove generazioni di iscritti e militanti. Occorre investire nella loro passione per la buona politica e alimentarla con attività di studio e formazione e con progetti in cui possano mettere a servizio del Partito il loro impegno sui grandi temi che riguardano da vicino la drammatica condizione di precarietà che limita progetti di vita e aspettative verso il futuro. Investiamo sui giovani per non lasciare il nostro Partito fermo nell’immobilismo delle correnti e dei personalismi e per fare quel necessario balzo in avanti che ci permetta di affrontare il futuro con maggiore coraggio.

Andreetta Di temi da affrontare ce n’è più di uno; penso che il lavoro sia un problema che tocca i giovani e non solo. In questo senso andrebbe prestata maggiore attenzione al tessuto produttivo delle nostre piccole e medie imprese, dei nostri artigiani, che per competere sul mercato e creare buona occupazione, vanno sostenuto attraverso una effettiva semplificazione burocratica e fiscale, nonché nell’accesso al credito, anche in relazione alle recenti vicende delle banche venete che hanno colpito pesantemente il tessuto imprenditoriale delle piccole aziende ed in modo devastante i piccoli risparmiatori.

Fastro La tutela dell’ambiente e della qualità del territorio su cui viviamo, dell’acqua che beviamo e dell’aria che respiriamo. Se non ripartiamo da questo, tutto il resto sarà inutile, perché non si può far finta di non vedere che la nostra provincia è una delle aree più inquinate al mondo. Questo porta ad una perdita secca sotto diversi punti di vista. Ne perdiamo tutti in salute, ne perdiamo tutti in qualità della vita e ne perdiamo tutti economicamente, perché il nostro territorio attrae ogni anno migliaia e migliaia di turisti, ma il poco rispetto rischia di farceli perdere. La produzione deve essere contemperata alla tutela ambientale, anche perché tutti gli studi sull’economia “green” sono chiari: uno sviluppo sostenibile crea più ricchezza e più lavoro rispetto all’attuale sistema economico.

(Fine)

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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