A Venezia la marcia di "donne e uomini scalzi" per i migranti
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VENEZIA - "E' arrivato il momento di decidere da che parte stare" e "Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere".
E' uno dei passaggi dell'appello sul tema dell'immigrazione che ha tra i suoi primi firmatari personalità della cultura e del cinema, ma anche religiosi, che annuncia per l'11 settembre prossimo al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema, "la marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi", con l'invito a organizzarle altre in Italia e in Europa. Questi i cambiamenti necessari - secondo i firmatari, tra i quali Lucia Annunziata, Marco Bellocchio, Elio Germano, Gad Lerner, Valerio Mastrandrea, Marco Paolini, Roberto Saviano o Toni Servillo, solo per citarne alcuni - alle politiche migratorie europee e globali: "certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittatura; accoglienza degna e rispettosa di tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino".
"Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa - è detto in un altro passaggio dell'appello - non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze".