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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Venezia e l'entroterra veneto dell'Ottocento.

a Villa Croze 24 giugno - 24 settembre 2017

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Venezia e  l'entroterra veneto dell'Ottocento.

VITTORIO VENETO - Nel caldo pomeriggio di ieri, sabato 24 giugno, nel cortile della Galleria civica d'arte " Vittorio Emanuele II" a Villa Croze, è stata presentata la mostra "Venezia e l'entroterra veneto dell'Ottocento", una esposizione di spessore culturale di tutto rispetto, che si innesta in un percorso, avviato quattro anni fa con una esposizione di Luigi Da Rios, pittore vittoriese, nato a Ceneda nel 1843, proseguito l'anno scorso a Palazzo Todesco con la mostra "La luce di Guidi fra spazi e linguaggi nuovi. 1945-1995 cinquant'anni di grande pittura a Venezia" e, nella primavera scorsa, con la mostra "Eclettico. Dalla murrina storica l'opera di Antonio Dei Rossi".

 

La mostra inaugurata ieri è corredata da un leggero ed efficace catalogo, con i testi della curatrice Antonella Bellin, introdotti da una presentazione, firmata dal sindaco Roberto Tonon e dall' assessore Antonella Uliana.

I due amministratori sottolineano che "la mostra ci permette di ammirare le opere di alcuni dei più significativi pittori della seconda metà dell'Ottocento, opere che illustrano la nascita e lo sviluppo della scuola veneta "del vero": da Luigi Da Rios a Pietro Pajetta, da Giacomo Favretto ad Alessandro Zezzos, da Egisto Lancerotto ad Alessandro Milesi".

 

E lasciano intravedere una prosecuzione, quando concludono che "tale percorso, dedicato al rapporto tra Venezia ed il territorio continui in seguito con ancora molte altre tappe, di modo da poter approfondire ulteriormente, nelle sue molteplici sfaccettature, questo tema così variegato e sempre affascinante".

 

Interessante, inoltre, il collegamento che Francesca Costaperaria dell'Ufficio Musei del Comune approfondisce tra le opere esposte per la circostanza a Villa Croze e quelle presenti nelle collezioni museali di Vittorio Veneto.

Dal confronto Costaperaria coglie alcuni "spunti per un dialogo efficace".

 

In modo particolare esamina la differenza tra "L'odio" Pietro Pajetta e le sue opere presenti nell'esposizione temporanea, tra le quali vale la pena ricordare la "Contadinella con mucca e vitello", "Sorriso di sole" e "Donna nella stalla".

 

Tornando a Luigi Da Rios, ieri sono stati molto apprezzati, il suo "il papà ritorna", acquerello su carta, e "il papà non torna", olio su tela, divenuto l'immagine ufficiale della mostra.

 

La Venere di Luigi Da Rios, ( in foto), la grande tela del 1877, viene così presentata dalla curatrice Bellin: "Ricopre un ruolo singolare all'interno della produzione artistica di questo pittore, un' interessante eccezione delle opere da cavalletto realizzate dall'artista dagli anni Settanta in poi. Un quadro autografo di cui conosciamo ben poco, custodito fino ad ora in collezione privata, sul quale non ci sono testimonianze critiche. Solamente Angelo De Gubernatis nel suo Dizionario degli artisti italiani viventi, a proposito di Luigi Da Rios, riferisce di una " Venere, eseguita nel 1877, che ora trovasi in Boemia".

 

La mostra rimarrà aperta fino al 24 settembre 2017 con il seguente orario: sabato e domenica, 10-12 e 15-17, ma è possibile la visita in altri orari, su prenotazione.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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