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29 marzo 2024

Nord-Est

A Venezia l'addio a Valeria Solesin, il padre: "Mia figlia un esempio per chi non si arrende"

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A Venezia l'addio a Valeria Solesin, il padre:

Piazza San Marco gremita per l'addio a Valeria Solesin, uccisa il 13 novembre nell'attacco al Bataclan di Parigi. Il feretro trasportato da una gondola, lungo il Canal Grande, è stato scortato da un corteo di altre imbarcazioni, poi la bara, ricoperta di fiori bianchi, è stata poi portata a spalla dai gondolieri e deposta davanti alla basilica.

 

Alla cerimonia funebre è intervenuto il padre di Valeria, Alberto Solesin. "In questi giorni ho letto che siamo stati un esempio. Se questo è stato vero anche solo in minima parte, voglio dedicarlo a tutti i Valeria e Andrea che non si arrendono", ha detto parlando della figlia ma anche del compagno di lei Andrea Ravagnani, sopravvissuto alla strage. "In questi giorni acerbi abbiamo avuto uno straordinario senso di vicinanza, un pensiero che ora vogliamo rivolgere alle altre famiglie delle vittime", ha voluto sottolineare Alberto Solesin, ringraziando poi "l'unità di crisi della Farnesina per l'aiuto e l'umanità" e "i cittadini che hanno manifestato affetto, portando un fiore, e gli amici che ci hanno aiutato a superare i momenti più duri". "Un pensiero va a nostro figlio Dario che, oltre a una sorella, ha perso un riferimento, e al suo compagno Andrea, che è uno di quelli che non si arrendono", ha aggiunto.

 

Il padre di Valeria ha ringraziato poi "i rappresentanti delle religioni cristiana, ebraica, musulmana in presenza congiunta in questa piazza simbolo del cammino comune degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione". Dopo il padre di Valeria tanti sono stati gli amici, di infanzia e di oggi, che hanno ricordato commossi la giovane veneziana uccisa dai terroristi. Le esequie civili, alla presenza del capo dello stato Sergio Mattarella, che prima dell'inizio della cerimonia ha incontrato in forma privata i familiari e gli amici di Valeria Solesin alla biblioteca Marciana, sono iniziate con i due inni nazionali, italiano e francese, per ricordare tutte le vittime degli attentati di Parigi. In piazza, sui pennoni, sono state esposte bandiere a mezz'asta. Visibilmente commosso, e quasi in lacrime, il sindaco Luigi Brugnaro è stato il primo a intervenire sul palco: "Valeria, Venezia non ti dimenticherà mai".

 

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha letto un messaggio inviato dal presidente francese Francois Hollande. ''A nome della Francia, voglio solennemente dire - recitava il testo - che non dimenticheremo Valeria, venuta da noi a studiare per amore della vita e della cultura, e che ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi". Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ricordando la studentessa uccisa ha detto: "Ci lasci come tuoi valori il tuo impegno nello studio e nel volontariato, il tuo desiderio di spenderti per una società più giusta''. Poi, indirizzando ai terroristi la sua domanda, ha chiesto: "Perché? Come avete potuto?''. Moraglia ha anche rivolto loro un appello: ''In nome di Dio, cambiate il vostro modo d'essere! Iniziate dal cuore, abbiate questo coraggio - ha detto -. Sì, si tratta del coraggio di dire: abbiamo sbagliato tutto. Chiedere perdono è la dignità dell'uomo''. "Non riuscirete a portarci ad odiare - ha concluso il patriarca - sarebbe la vostra vittoria, sarebbe la nostra sconfitta". Un lungo applauso da parte dei tanti presenti ha salutato l'uscita da piazza San Marco del feretro di Valeria. I funerali si sono chiusi con l'inno alla Gioia di Beethoven quindi la sepoltura al cimitero di San Michele, vicino alla tomba del nonno.

 



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