23/04/2024pioggia

24/04/2024pioggia

25/04/2024pioviggine e schiarite

23 aprile 2024

Treviso

Veneto Banca e Popolare di Vicenza: verso la soluzione

Intervista al Sottosegretario veneto Pier Paolo Baretta

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

immagine dell'autore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

 Veneto Banca e Popolare di Vicenza: verso la soluzione

TREVISO - Sono diversi i segnali da provenienze varie, che lasciano intravvedere che starebbe per concludersi la traversata nel deserto di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza. La conclusione  dovrebbe portare un pò di serenità ai tanti risparmiatori, che da anni ormai sono angosciati.

Ne abbiamo parlato con il Sottosegretario all'Economia e Finanze,  Pier Paolo Baretta, che per motivi istituzionali oltre che per l'interesse più che legittimo verso il suo e nostro territorio, da sempre segue con attenzione la vicenda molto delicata per tante famiglie, ma anche per il tessuto socio-economico di tutto il Veneto.

Ecco le sue risposte.

Qual è stato, fino a questo momento, l'intervento effettivo dello Stato per il salvataggio della due banche venete?

Lo Stato ha fatto molti interventi sul settore bancario per gestirne la crisi: dalla riforma delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo ai decreti sulle 4 banche in risoluzione, fino agli interventi sugli Npl, i cosiddetti crediti deteriorati.

In particolare, per quanto riguarda le due popolari venete il governo ha, innanzitutto, favorito la realizzazione di Atlante (un consorzio di banche) che è intervenuto qualche mese fa per un primo salvataggio e ha, successivamente, predisposto le condizioni "legali" per intervenire nel salvataggio delle banche italiane in difficoltà (in primis Mps e Venete) col decreto che stanzia 20 miliardi da utilizzare per ricapitalizzare o garantire emissioni delle banche stesse.

Inoltre, in questi giorni, sta interloquendo con tutti i soggetti del mercato per definire, sulla base della condizioni poste dalla Ue, l'intervento di salvataggio.

 

Quante risorse pubbliche sono state stanziate e quante eventualmente già consumate...?

Dei 20 miliardi stanziati, finora è stato utilizzato solo qualche miliardo per le garanzie alle emissioni di titoli.

 

Qual è il ruolo della BCE in tutta questa operazione, quanto è cogente l'intervento della Banca Europea nei confronti dell'Italia e delle due banche venete?

In linea generale, il ruolo della Istituzioni europee (Commissione e Bce) è sempre più "cogente" nell'intero sistema bancario e non solo.

Bisogna tenerne conto e fare di necessità virtù, attraverso un continuo dialogo e negoziato.

 

A rendere confuso il quadro economico si inserisce l'operato della magistratura: a chi tocca intervenire per l'esame del contenzioso, perché dai media risulta un continuo palleggiamento di responsabilità tra il territorio (Vicenza e Treviso), Milano, la stessa Roma. Molti temono che questa grande confusione allungherà i tempi per far scattare la prescrizione, senza arrivare a perseguire i responsabili di questa mala gestio...

Sarebbe grave che si arrivasse alla prescrizione, sarebbe uno schiaffo ai cittadini. Ma penso che possiamo escluderlo: infatti, pur in presenza di un cumulo di lavoro eccezionale e difficoltà operative (organici, sedi, ecc.) la Magistratura sta lavorando alacremente per smaltire i contenziosi.

 

Quando si dice che sono tutelati i risparmiatori che abbiano depositato fino a € 100.000, cosa significa? E per coloro che abbiano investito oltre € 100.000 che cosa potrebbe/dovrebbe capitare?

Le regole europee del bail-in prevedono che, in caso di fallimento della banca, i clienti risparmiatori partecipino, in quota parte e in maniera differenziata, alle perdite, esclusi i depositi in conto corrente per i primi 100 mila euro.

Quindi, ciò significa che azionisti in toto, obbligazionisti in parte e correntisti per la parte eccedente i 100mila euro partecipano alle perdite.

Sotto i 100mila euro non sarà applicata nessuna decurtazione.

 

In questo quadro la politica regionale che ruolo ha ricoperto? Che ruolo svolge oggi? Come si coniuga la cosiddetta "eccellenza veneta" in tutta questa operazione?

Il Veneto, comprensibilmente arrabbiato per le perdite subite e deluso per tutto quanto è successo in questi anni, è sfiduciato.

Questo ha comportato il prevalere di un atteggiamento di attesa e di delega.

È un peccato, perché io penso che servirebbe, al contrario, un ruolo attivo e protagonista. Il Veneto è pieno di risorse e le due banche sono parte della storia veneta.

 

E le forze economiche venete quali responsabilità si trascinano?

Le banche popolari erano gestite dal fior fiore dell’imprenditoria veneta, vezzeggiata e coccolata da molti, anche politici...

 

Tornando allo Stato, qual è la differenza tra i primi interventi del Governo Renzi sulle banche toscane e del Centro Italia, rispetto al Veneto?

C'è stata un’evoluzione. Nel caso delle 4 banche ci siamo trovati, di fatto, a gestire un fallimento.

Qui siamo determinati a impedirlo.

 

Ci sono responsabilità a livello centrale da parte della Banca d'Italia? Chi doveva vigilare? Tra l'altro anche recentemente sono volati i cosiddetti stracci tra responsabili delle procure del passato e quelli attuali...

È stata istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta; è stata avviata l'azione di responsabilità; la Magistratura è al lavoro.

Spetta a loro accertare. Credo che avremo presto un quadro preciso delle responsabilità.

 

Intanto gli amministratori hanno intascato cifre da capogiro e diventa difficile farsi restituire il non dovuto....

Sì, tutto ciò è inaccettabile!

Per questo abbiamo deciso che, quando lo Stato interviene nel capitale, si stabilisce anche un tetto agli stipendi degli amministratori: o 10 volte le retribuzioni medie della banca o 15 volte quelle medie del Paese.

 

L'attuale grave situazione economica a quando si può far risalire dal punto di vista temporale? Come e quando deve passare "la nuttata", per dirla alla De Filippo?

La crisi delle banche venete risale a molto lontano nel tempo.

Una gestione clientelare e avventata ha mal gestito la grande fiducia che i risparmiatori veneti avevano riposto nelle loro banche popolari.

La scelta del governo di riformarle ha fatto emergere il guasto che restava nascosto e ha consentito che si affrontasse il problema. Ora dobbiamo salvarle.

Ma in economia la nottata passa solo se si prepara l'alba, non se si aspetta che passi...

 

Di tanto in tanto si parla di possibile e potenziale fallimento.... Si può escludere? Come si può evolvere e in che tempi, questa situazione?

Sì, va esclusa qualsiasi forma di fallimento.

Sarebbe un danno per l'economia veneta e nazionale che non possiamo permetterci.

Per questo la situazione evolverà in tempi brevi.

I comunicati del Ministro Padoan e del portavoce europeo ce lo confermano.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


| modificato il:

foto dell'autore

Pietro Panzarino - Vicedirettore

Leggi altre notizie di Treviso
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×