MONTEBELLUNA - Non ha intenzioni "ostili" e non ripone fiducia sul'esito di class action che i soci intendessero intraprendere ma l'Associazione degli azionisti di Veneto Banca, che oggi si è presentata ufficialmente a Treviso, è altrettanto scettica rispetto all'opportunità di un'aggregazione dell'istituto di Montebelluna con la Banca Popolare di Vicenza.

Ne ha parlato oggi il presidente, Giovanni Schiavon, incontrando la stampa prima dell'assemblea degli associati prevista per sabato prossimo, a Spresiano.

"L'idea dell'associazione - ha spiegato - è nata lo scorso anno, quando ho constatato sconcerto, timore e disorientamento da parte di tanti azionisti che avevano investito in titoli di Veneto Banca i risparmi di una vita". Sentimenti che erano nati con le ispezioni di Bankitalia e che sono lievitati fino a diventare massimi con l'inchiesta della Procura di Roma di poche settimane fa.

Schiavon ha poi aggiunto che l'associazione, che ad oggi conta già oltre 200 adesioni, è intenzionata ad intervenire all'assemblea dei soci del prossimo 18 aprile è che non ha come obiettivo quello di entrare a far parte, con un proprio esponente, nella governance della futura Spa.

"La mia opinione personale - ha detto ancora - è che alla trasformazione in Società per azioni, come prevede la legge approvata ieri, si debba giungere prima di eventuali fusioni con altri istituti". Rispetto all'ipotesi di aggregazione con la banca presieduta da Gianni Zonin, Schiavon ha precisato, a titolo personale, di ritenere che la stessa sia "inopportuna", sia per lo stato dei bilanci di PopVi, "simile a quello della nostra e di altre banche popolari", sia per la "sovrapposizione dell'operatività", essendo gli sportelli di Popolare Vicenza presenti in molte zone in cui è già attiva Veneto Banca.

Schiavon infine, prevede che la prossima assemblea di Montebelluna sarà "tesa e burrascosa".