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20 aprile 2024

Montebelluna

Veneto Banca, Carrus: “Soldi da offerta transazione rimasti tutti nei conti”

Sono 114 i soci presenti in assemblea a Volpago. First Cisl: “No a fusione fredda fra ex popolari”

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Veneto Banca

VOLPAGO DEL MONTELLO - "Il denaro versato cash nei conti correnti di chi abbia aderito all'Offerta pubblica di transazione è rimasto tutto nei conti stessi". Lo ha detto oggi l'amministratore delegato di Veneto Banca, Cristiano Carrus, nel corso del suo intervento all'assemblea degli azionisti, in corso a Volpago del Montello. "Quindi - ha aggiunto - non si è registrata alcuna fuga e questo è un fattore che può essere considerato di auspicio". La Opt di Veneto Banca, alla quale ha aderito i soci detentori di quasi il 70% del capitale (55 mila azionisti) prevedeva la rifusione del 15% del valore dei titoli. I clienti persi, ha detto ancora Carrus, sono stati pari al 5%.

 

 

114 i soci presenti in assemblea - Sono 114 i soci presenti all'assemblea degli azionisti di Veneto Banca a Volpago del Montello. I soci in sala detengono circa 9,8 miliardi di azioni per un totale del 97,65% del capitale sociale.

L'assemblea degli azionisti di Veneto Banca è chiamata oggi ad approvare il bilancio d'esercizio 2016 che si è chiuso con una perdita di 1.501,9 milioni di euro, dopo il rosso di 881,9 milioni nel 2015. L'istituto di Montebelluna ha registrato un calo di raccolta diretta del 17,8% a 20.031 milioni di euro e una perdita operativa di 176,9 milioni. Le rettifiche di valore sui crediti e altre attività sono stati di 1.293 milioni di euro (+58,7% sul 2015), con 433,6 milioni di accantonamenti per rischi e oneri connessi principalmente ai rischi legali sulle azioni vendute ai soci. Alla fine dello scorso anno il Liquidity Coverage Ratio (Lcr) è tornato al 70,15%, appena sopra il limite minimo di vigilanza (70% per il 2016, 80% a partire dal 1 gennaio 2017), dal 53% registrato nel dicembre 2015.

 

First Cisl, no a fusione fredda fra ex popolari - "Si riveda questo progetto di fusione, si ripensi al modello di banca, si riconsideri il radicamento con i territori di riferimento e si faccia ripartire Veneto Banca per risintonizzarla con il territorio". E' un passaggio di una lettera inviata oggi da First Cisl in occasione dell'assemblea di Veneto Banca che pone in rilievo le criticità che potrebbe avere una fusione fra l'istituto di Montebelluna e la Banca Popolare di Vicenza.

Per il sindacato, "una fusione fredda, progettata a tavolino senza pathos, senza concrete e giustificate ragioni strategiche, che non tenga conto delle peculiarità della banca e le specificità dei territori serviti, rischia di danneggiare, non solo gli stessi territori ma probabilmente l'Italia intera". Secondo First Cisl "le vicende che hanno interessato il Gruppo nel corso degli ultimi due anni sono state drammatiche, facendo emergere l'incestuosità del rapporto tra banca e territori, dentro un sistema di clientele, di rapporti morbosi, di conflitti di interessi, di malagestio, funzionali solo all'autoconservazione di un sistema di potere autarchico e autoreferenziale che alimentava sé stesso dietro il paravento della politically correct 'banca di territorio'".

Ma, conclude il sindacato, "ora non si getti il bambino con l'acqua sporca".

 


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