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29 marzo 2024

Montebelluna

Veneto Banca, ok Cda a aumento capitale e ingresso Atlante

Definita la “forchetta di prezzo” per azione: minimo 0,10 euro, massimo 0,50

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Veneto Banca, ok Cda a aumento capitale e ingresso Atlante

MONTEBELLUNA - Via libera dal Cda di Veneto Banca all'aumento di capitale e all'ingresso di Atlante. Lo conferma la banca in una nota diffusa ieri sera confermando la forchetta di prezzo e precisando  che "l'operazione risponde al precipuo fine di evitare un possibile rischio sistemico e di limitare al massimo l'impatto per le economie dei territori nei quali opera l'Istituto".

Atlante, si legge nella nota, sottoscriverà le eventuali azioni rimaste inoptate ad esito dell'offerta in opzione agli attuali azionisti e dell'eventuale collocamento presso investitori istituzionali italiani ed esteri, con sottoscrizione a un prezzo non superiore a 0,1 euro.

“Preso atto che nel corso delle attività di pre-marketing e di investor education, svolte dalle banche del Consorzio ed effettuate presso investitori istituzionali nazionali e internazionali, sono emerse indicazioni di interesse non sufficienti a consentire la determinazione di uno specifico intervallo di valorizzazione secondo la normale prassi di mercato, la forchetta di prezzo è stata individuata - d’intesa con il Global Coordinator e i Co-Global Coordinator - fra un minimo vincolante di Euro 0,10 e un massimo vincolante di Euro 0,50”, recita il comunicato di Veneto Banca.

Condizionatamente all'approvazione da parte di Consob e Borsa italiana, è previsto che l'offerta in opzione e il collegato collocamento istituzionale prendano inizio l'8 giugno e si concludano entro la fine dello stesso mese. I contratti di garanzia e di sub-garanzia sono subordinati al mancato avveramento delle usuali condizioni tipiche di operazioni di questa tipologia.



Schiavon, fiducia in calo, ambiente è pesante - "Livello reputazionale, fiducia, raccolta e liquidità sono in continua discesa e l'ambiente è pesante da tagliare con il coltello": Lo aveva detto ieri, prima che fosse diffuso il comunicato ufficiale dell'istituto in serata, il vice presidente di Veneto Banca, Giovanni Schiavon, commentando l'esito del Consiglio di amministrazione di martedì che si è concluso a notte inoltrata e convocato, in particolare, per fissare la "forchetta" del valore delle azioni dell'istituto.

"In zona Cesarini noi del nuovo Cda abbiamo cercato di fare il possibile - ha aggiunto - ma in un mese di più non si poteva fare e dagli advisor abbiamo avuto la chiara indicazione su come sia percepita questa banca nel mercato". Inoltre "la Bce continua a dare indicazioni inderogabili dalle quali il Cda non può discostarsi". Questo, ha evidenziato tuttavia Schiavon, non significa "che non ci siano ancora margini per raccogliere fra i grandi soci il 25% del capitale necessario alla quotazione, però la strada è in salita". Il vice presidente ha anche annunciato che probabilmente non rimarrà ancora a lungo nel Cda a causa della "attività di dossieraggio attuata nei suoi confronti, indegna di un paese civile". Il riferimento è a notizie di stampa pubblicate nei giorni scorsi secondo le quali Schiavon, in anni recenti, sarebbe stato il destinatario di costosi "omaggi" da parte dei precedenti vertici di Veneto Banca.

Vandelli (Bper), non abbiamo dossier aperti - "Non abbiamo dossier aperti". Lo afferma l'ad di Bper Alessandro Vandelli a margine delle considerazioni finali della Banca d'Italia a chi gli chiede di un possibile interesse dell'istituto modenese su Veneto Banca. Vandelli ha rilevato come ci sia un interesse sul territorio veneto dove "siamo già presenti" ma "in questo momento non c'è nulla".

Movimento Consumatori, evitare Vietnam - Il Movimento Comsumatori ritiene che sulla vicenda Veneto Banca nell'interesse degli azionisti sia "urgente" avviare una "seria procedura di riconciliazione, per evitare il Vietnam". Lo afferma in una nota lo stesso MC, precisando che "degli 87 mila azionisti di Veneto Banca che hanno subito l'azzeramento o quasi del valore delle azioni (da 40,75 euro a 10/50 centesimi) molti e da tutte le regioni d'Italia si sono rivolti al Movimento". "Dopo reclami, avvio di mediazioni e le prime azioni giudiziarie - prosegue la nota -  la banca di Montebelluna non ha mai manifestato alcuna apertura al dialogo con MC che, nell'ultimo anno e mezzo, ha raccolto la documentazione sugli investimenti in azioni e sulle obbligazioni convertite in azioni riscontrando gravi e palesi violazioni della normativa MIFID che, in molti casi, hanno annullato i risparmi delle famiglie".

"Ci chiediamo quale sia la strategia di Veneto Banca: se voglia continuare a resistere ad oltranza nelle cause intentate dagli azionisti - afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori – oppure se voglia dare seguito ai propri proclami sulla costituzione di un tavolo di risoluzione stragiudiziale di questo enorme contenzioso". MC chiede alla banca di dare seguito all'annuncio dell'aprile scorso con il quale veniva manifestata l'intenzione di avviare una procedura di conciliazione paritetica a favore degli azionisti danneggiati. "L'associazione in attesa che la banca chiarisca definitivamente la sua posizione - conclude la nota - invita gli azionisti a far valere i propri diritti".


Ambrosini, Schiavon non dovrebbe parlare  - Replicando ad alcune dichiarazioni rese nella mattinata di ieri dal vicepresidente di Veneto Banca, Giovanni Schiavon, il presidente, Stefano Ambrosini ha fatto presente che il collega in consiglio di amministrazione "parla a titolo personale, quando in realtà sarebbe assai opportuno non parlare affatto, specie in un momento così delicato".
"Il senso di opportunità - ha aggiunto Ambrosini - non è un obbligo giuridico, ma una qualità apprezzabile in tutte le persone, tanto più se si siede nel Cda di una banca".

 

M5S,'dietro Fondo Atlante c'è immensa truffa -  "Il Movimento aveva avvertito tutti di cosa sarebbe successo con le popolari venete, e ora la profezia si sta avverando. E dietro al Fondo Atlante c'è un' immensa truffa". Lo ha affermato il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti, sostenendo che "nessuno dei 250 investitori istituzionali incontrati prima dell'ingresso in borsa ha accettato di puntare su Veneto Banca" e che il "risultato era scontato".

"Lo avevamo anticipato - prosegue -, oggi si parla di un minimo di 10 centesimi ad azione, esattamente come è successo per la Popolare di Vicenza. Da 40,25 euro ad azione nel 2012 a 10 centesimi: 5 mld bruciati a 87.500 persone. E a pagare di più sono stati gli anziani: per l'88% si tratta persone con un'età media di 60 anni. Il resto sono aziende".  Frutto, secondo Berti, "dell'incompetenza dei vertici, se non complicità, di chi doveva vigilare ed era stato avvisato".

 

 


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