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29 marzo 2024

Montebelluna

Vanno a fare il bagno nel Piave ma rischiano di annegare. Due passanti le vedono e le salvano

È capitato a un gruppo di ragazze ma due eroici passanti la salvano mettendo a repentaglio la loro vita

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Vanno a fare il bagno nel Piave ma rischiano di annegare. Due passanti le vedono e le salvano

PEDEROBBA – Un gruppo di ragazze imprudentemente ha cercato refrigerio nelle acque del Piave e solo grazie all’intervento di alcuni eroici passanti si è scongiurato il peggio. Il fatto risale a martedì intorno alle 18.10, ma solo oggi si è diffusa la notizia a Pederobba, dove nel tratto di fiume presso il cementificio si era riunito un gruppo di bagnati, probabilmente di origine rumena e che quindi non conoscevano il Piave e le insidie che può riservare anche ai nuotatori più esperti.

“Erano quasi tutte donne di età giovane e pur non sapendo nuotare, si sono arrischiate su una specie di diga di scogli che taglia a metà il fiume – racconta un testimone oculare, che poi è eroicamente intervenuto -. 4 di loro sono rimaste bloccate, tre sono state trascinate via dalla corrente, per fortuna portate verso una secca a pochi metri e se anche se molto provate, sono riuscite a trarsi in salvo. L'ultima, una giovane ragazza, è rimasta aggrappata. Un passante 60 enne di Alano di Piave coraggiosamente l’ha rassicurata e si è avvicinato, cingendole un lungo telo mare attorno alla vita per trarla in salvo …”. Ad aiutare il pensionato coraggioso il signore che ci ha raccontato l’accaduto, un napoletano da anni residente al Montebelluna.

Intervengono anche due carabinieri, giunti intanto sul posto, aiutando il sessantenne che nel frattempo aveva anche gli difficoltà a tornare a riva perché si era infilato in un gorgo, per salvare la ragazza. Il secondo soccorritore, che ci ha raccontato l’accaduto, non riusciva a tirarlo fuori da solo vista la forte corrente. Accorrono anche i pompieri, ma per fortuna è tutto finito l'ambulanza è poi servita solo a tranquillizzare le donne: maschera dell'ossigeno, coperta termica, ma solo per lo zelo del personale sanitario.

Una vicenda davvero emblematica che ripropone prepotentemente la pericolosità del fiume: le popolazioni rivierasche sanno bene che le acque del Piave pur se appetibili, per la loro frescura, nascondo insidie anche per chi è esperto. Gli eroici soccorritori hanno preferito restare anonimi, non amando i clamori ma colui che è intervenuto aiutando il sessantenne di Alano ci tiene a dire che: “È importante che si sappia che il fiume è pericoloso e non è giusto far correre certi rischi inutili a tanta gente. Io ho una bimba piccola …”.

 


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