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29 marzo 2024

Italia

Unioni civili, Bagnasco: "I figli non sono un diritto"

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Unioni civili, Bagnasco:

"Nello scrigno della famiglia, vi è una punta di diamante: i figli. Il loro vero bene deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre". E' quanto sottolinea il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione che apre i lavori del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana, in corso a Roma fino a mercoledì.

"I figli hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità - ricorda l'arcivescovo di Genova - Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro. I bambini - cita Papa Francesco - hanno diritto di crescere con un papà e una mamma. La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico".

"In quanto cittadini e Pastori, sentiamo il dovere di esprimere alcune meditate considerazioni sul momento storico che la nostra società sta attraversando", sottolinea il cardinale. "Ogni nostra parola, come sempre, vuole essere rispettosa dei ruoli - tiene a precisare l'arcivescovo di Genova - e ha lo scopo di contribuire alla difficile costruzione del bene comune. Nasce dall'amore per il nostro Paese e dalla missione di servire anche dando voce alle preoccupazioni della gente comune, accanto alla quale abbiamo la grazia di vivere".

"I vescovi - afferma - sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l'unicità: insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare né la Chiesa né la famiglia, che è la Carta Costituzionale della Chiesa".

"Sentiamo il dovere di rilanciare la voce della famiglia, tesoro inesauribile e patrimonio universale, perché sia tutelata, promossa e sostenuta da politiche veramente incisive e consistenti", sottolinea l'arcivescovo di Genova, osservando che "sul fronte vitale della famiglia si è accesa una particolare attenzione e un acceso dibattito. Sempre più vengono a galla, nel sentire della gente, l'amore e la convinzione per cui la famiglia, come prevede la nostra Costituzione, è il fondamento e il centro del tessuto sociale, il punto di riferimento, il luogo dove ricevere e dare calore, dove uscire da sé per incontrare l'altro nella bellezza della complementarietà e della responsabilità di nuove vite da generare, amare e crescere".

Per questo, afferma Bagnasco, "ogni Stato assume doveri e oneri verso la famiglia fondata sul matrimonio, perché riconosce in lei non solo il proprio futuro, ma anche la propria stabilità e prosperità. Auspichiamo che nella coscienza collettiva mai venga meno l'identità propria e unica di questo istituto, soggetto titolare di diritti inviolabili, che trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato".

 



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