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19 aprile 2024

Treviso

Una ricercatrice trevigiana nel polo europeo di ricerca delle malattie pediatriche

Elisa Cimetta svilupperà il suo progetto sullo studio del Neuroblastoma, un tumore pediatrico molto aggressivo

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TREVISO - A settembre si è aggiudicata il prestigioso “starting grant dell’European Research Council” (il finanziamento più prestigioso esistente in Europa ndr), per un progetto di ricerca che vuole contribuire alla comprensione del comportamento del Neuroblastoma, un tumore pediatrico molto aggressivo, attraverso lo sviluppo e l’uso di tecnologie innovative su microscala. Ora, per svilupparlo appieno, potrà contare sulla collaborazione dei professionisti dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, in particolare dell’unità scientifica sul Neuroblastoma, diretta dal Gian Paolo Tonini.

Lei è Elisa Cimetta (nella foto), ricercatrice trevigiana del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova. “L’Istituto di ricerca pediatrica è una realtà unica nel panorama della ricerca nazionale e internazionale. È un Istituto dotato di infrastrutture, spazi e apparecchiature di altissimo livello, ma ciò che davvero lo contraddistingue sono le persone che lo popolano: scienziati e ricercatori di altissimo valore – commenta Elisa Cimetta –. Il loro inestimabile know-how consentirà di potenziare fortemente la validità biologica e medica dei miei studi, per raggiungere lo scopo ultimo e condiviso del beneficio per il paziente”. Il suo progetto di ricerca presenta infatti una forte interdisciplinarietà e rafforza la collaborazione tra l’ingegneria chimica e le scienze biomediche.

“Gli orizzonti dell’ingegneria si stanno allargando e gli strumenti nelle mani degli ingegneri di oggi possono portare a scoperte fondamentali anche nel mondo della Biomedicina – aggiunge la ricercatrice –. Ciò che mi propongo è di progettare e sviluppare delle tecnologie su microscala che siano in grado di controllare in maniera molto precisa l’ambiente di coltura cellulare, e di ricreare condizioni quanto più simili possibile a quelle che le cellule vivono all’interno del nostro corpo”.

Tali tecnologie saranno applicate allo studio del Neuroblastoma, tumore pediatrico che ha origine dalle cellule del sistema nervoso autonomo, che permetteranno di comprenderne più a fondo il comportamento e di cercare nuove strade per combatterlo.

Photo Credits: LOOMA Lab.

 


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