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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Una madre tossicodipendente suicida, un padre in carcere. 18enne arrestato si confida con la vicina

A PIeve è tornata la tranquillità. Le notti di baldoria si sono trasformate in serate di confidenze

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Una madre tossicodipendente suicida, un padre in carcere. 18enne arrestato si confida con la vicina

PIEVE DI SOLIGO - E’ tornata la tranquillità, nel quartiere della rotatoria del cimitero di Pieve di Soligo dove, a giugno e luglio, i residenti lamentavano continui viavai e schiamazzi notturni. In seguito alle segnalazioni dei cittadini, i Carabinieri hanno iniziato a tenere sott'occhio i ragazzi: il 18enne residente in uno degli appartamenti che si affacciano alla rotatoria e un amico sono stati tratti in arresto, accusati di estorsione. Uno dei due inoltre aveva dell’hashish: sostanza, secondo le forze dell’ordine, che sarebbe stata destinata allo spaccio.

 

I due giovani, di 18 e 20 anni, sono stati in carcere quattro giorni. E una volta tornati nell’appartamento pievigino si sono chiusi in casa e aperti a una vicina, raccontandole tutto ciò che era successo. Non solo nel periodo estivo, dove si sono fatti notare (e detestare) dal vicinato, ma durante la loro vita.

 

Il 18enne, originario di Pederobba, ha raccontato alla signora la sua situazione famigliare: “Mio nonno si era suicidato - ha riferito il ragazzo - e mia madre, dopo quell’episodio, aveva cominciato a fare uso di droghe. Era una tossicodipendente quando si è tolta la vita. Io avevo 14 anni e due anni prima avevo perso il padre: lo avevano messe in carcere e lo scoprii vedendo la sua immagine al Tg locale”

 

Il ragazzo 20enne è invece di origini rumene. “In Romania - ha spiegato alla vicina - ho quattro fratelli. Vivevamo tutti e cinque con mio padre e quando lui perse il lavoro io decisi di venire in Italia. Ho lavorato per tanti anni a Trieste come cameriere, ma poi la mia vita ha preso una brutta piega”. “Il carcere - hanno detto i ragazzi alla donna - è tremendo, siamo rimasti shoccati”.

 

Se i vicini per mesi non hanno che sperato che questi ragazzi venissero allontanati ora, parlando con loro, qualcuno si è ricreduto. “In questi giorni sto facendo io da mangiare per loro - riferisce la vicina - e ho lanciato un appello anche ad altre persone affinché diano una mano a questi ragazzi che sembrano uomini. A questi giovani a cui è stata rubata l’infanzia e l’adolescenza e che ora meritano un’occasione per ricattarsi”.

 



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Stefania De Bastiani

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