Un tatuaggio per tornare a essere donna, dopo il cancro
Il nuovo servizio della Breast Unit di Vittorio Veneto: ricostruire il capezzolo attraverso un tattoo
VITTORIO VENETO - Un progetto dedicato alle pazienti oncologiche della senologia di Vittorio Veneto, per concludere nel migliore dei modi il processo di cura e guarigione, sia fisica che psicologica.
E’ stato presentato questa mattina il nuovo servizio della “Breast unit” vittoriese: le donne operate di cancro al seno potranno infatti godere della ricostruzione estetica del capezzolo senza bisogno di ulteriori interventi.
Si tratta a tutti gli effetti di una tatuaggio, che completa la ricostruzione del seno in modo non invasivo, e cioè semplicemente “disegnando” la papilla cutanea.
Tecnicamente si parla di “dermopigmentazione”, e viene utilizzata per mascherare cicatrici e macchie da radioterapia e da vitiligine, oppure per ridisegnare le sopracciglia in seguito ai trattamenti chemioterapici.
Nel caso specifico del nosocomio di Costa il servizio è riservato alle donne che hanno subito un intervento di chirurgia al seno per rimuovere un tumore: un tatuatore qualificato e formato dall’Ulss si occuperà di questo “trattamento” - a tutti gli effetti estetico e non terapeutico – delle patologie chirurgiche e dermatologiche attraverso il tatuaggio.
Il tutuaggio estetico correttivo va a sostituire l’intervento che prevedeva il prelievo di tessuto vaginale per la ricostruzione del capezzolo.
I tatuatori affrontano un corso di formazione che li rende abilitati e li forma sui materiali e sulle tecniche da utilizzare: il progetto pilota, con 200 trattamenti eseguiti, era partito nell’Ulss 9 nel 2010. Si tratta di un progetto condiviso tra Ulss 2 e Fondazione Sanità, che oltre a farsi garante scientifica del servizio, si occupa anche del reperimento dei fondi.