VITTORIO VENETO - Un fascio di luce alto 12mila metri, visibile da tutto il territorio del Veneto, sprigionato da un faro allo xenon da 72mila watt. E’ stato acceso qualche giorno fa, e rimarrà acceso fino alla fine di marzo, per celebrare il centenario della nascita di Porto Marghera. Un’iniziativa che ha scatenato reazioni in tutta la regione, e anche nel vittoriese.

E’ il presidente degli Astrofili Vittorio Veneto, Silvano Tocchet, a guidare la protesta sul web: “Stiamo assistendo ad un atto di pura follia – ha scritto - Esiste una legge regionale veneta che vieta espressamente tali operazioni.

Naturalmente molte sono state le proteste e sono anche partite le diffide, gli esposti e le denunce da parte di Arpav e Venetostellato, ma se nei prossimi giorni non succederà nulla tra un po’ qualcuno si sentirà autorizzato ad illuminare il Monte Pizzoc o le Tre Cime di Lavaredo o la Marmolada”.

Ecco allora la petizione lanciata da Tocchet, per spegnere il faro, su change.org, il sito che permette di organizzare le raccolte di firme sulla rete. In pochi giorni il presidente del consiglio comunale di Vittorio Veneto ha raccolto più di 2700 firme: l’obiettivo è quota 5000. Uno dei motivi riguarda l’inquinamento luminoso, visto che Marghera è già conosciuta come l’area a maggior impatto in tutta la regione. Cosa che disturba anche l’osservazione degli astri dall’osservatorio di Piadera.

“Marghera si sarebbe potuta festeggiare in mille altri modi, senza violare alcuna normativa” sostiene Tocchet.