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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Ucciso dopo la rapina, la vittima viveva nel trevigiano

A perdere la vita nella sparatoria a Vicenza il 41enne Albano Cassol

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Ucciso dopo la rapina, la vittima viveva nel trevigiano

FONTANELLE - E' stato identificato il bandito rimasto ucciso ieri nel tentativo di rapina ad una gioielleria nel vicentino. Si tratta di un nomade 41enne, Albano Cassol, nato a Vicenza e residente a Fontanelle. Lo ha comunicato il Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri. Il magistrato ha confermato inoltre l'inscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto, di Graziano Stacchio, il benzinaio che ha esploso alcuni colpi di fucile contro i banditi.

 

Un atto reso indispensabile - spiega la Procura - dall'esigenza di garantire la partecipazione e l'interlocuzione dei difensori dell'uomo agli accertamenti tecnici. Cappelleri precisa, in una nota, che "l'astratta ipotesi di reato che interessa Stacchio è quella di eccesso colposo in legittima difesa, ovvero nell'uso legittimo delle armi". "Ma la situazione processuale - sottolinea il magistrato - sarà meglio determinata, sia sotto il profilo di configurazione giuridica che di effettiva responsabilità, solo all'esito delle indagini, che saranno compiute con ogni attenzione, obbiettività e diligenza". Quanto alle indagini in corso per l'esatta ricostruzione della dinamica della tentata rapina e del conflitto a fuoco, Cappelli evidenzia come esse si presentino complesse e articolate, e necessitino di molti accertamenti tecnici. Per questo, conclude il magistrato, "gli esiti non possono essere immediati".

 

Il benzinaio, intanto, è tornato a rifornire di carburante auto e camion. "Non sono un eroe né un giustiziere - ha detto parlando oggi con i giornalisti - ho agito d'istinto pensando alla povera commessa sola, che potrebbe essere mia figlia, che già due anni fa aveva subito una rapina. Prima ho urlato poi sono salito in casa a prendere il fucile ho sparato in aria poi quando uno di loro è venuto verso di me con il mitra in mano ho mirato alle gambe per difendermi. Non volevo certo uccidere". Da quanto si è appreso in ambienti giudiziari, l'uomo dovrebbe presto essere indagato per eccesso di legittima difesa. Un atto dovuto per permettergli, attraverso il suo legale Lino Roetta, di assistere a prove irripetibili, come l'autopsia. Dell'esame autoptico sul corpo del bandito morto verrà incaricato il medico legale Vito Cirielli dell'istituto di medicina legale di Verona. L'azione criminale di ieri intanto ha convinto il titolare della gioielleria Roberto Zancan, 52 anni ad abbassare definitivamente la saracinesca. "Non posso che ringraziare l'amico benzinaio - ha osservato Zancan - ha fatto ciò che andava fatto. Purtroppo ora non ci resta che chiudere l'attività. Non si può andare avanti in questo modo ma non abbiamo alternative contro la violenza criminale".

 


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