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20 aprile 2024

Oderzo Motta

Troppe immondizie lungo il Piave: "Ci vogliono le Guardie Ecologiche"

La proposta arriva dal presidente dell'associazione “Salvaguardia Piave” Roberto Zanot

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immondizie lungo il greto del Piave

PONTE DI PIAVE - Sacchi di immondizie abbandonati tra i cespugli, lattine, bottiglie, a volte interi sacchi di rifiuti gettati sul greto del fiume sacro alla Patria.

«Ci vogliono le Guardie Ecologiche volontarie» sbotta il presidente dell'associazione “Salvaguardia Piave” Roberto Zanot. Gli episodi accadono con continuità sulla riva del fiume, che d'estate si popola di bagnanti: «Lo spettacolo non è degno di un'area turistica» dice Zanot.

Automatica la richiesta dei cittadini di maggiori controlli. Un degrado che ha raggiunto il suo apice durante le festività di Ferragosto: i turisti infatti hanno lasciato una scia di sporcizia di cui Zanot non si dà pace.

«L’ho fatto presente più volte anche nel mio comune di Ponte di Piave. Purtroppo la situazione è molto più grave di come sembra. Purtroppo il fenomeno non è gestibile da parte di un solo comune. Non è che il passaggio di un agente della Polizia locale possa o di una pattuglia di Carabinieri possa risolvere la situazione».

Da qui la proposta: «Perché non istituire anche qui le cosiddette Guardie Ecologiche Volontarie? Questo istituto venne previsto già nel 1997 con l’allora Legge Bassanini. Ossia gruppi organizzati ed addestrati che sorveglino le zone a rischio».

Tecnicamente, le “Gev” sono costituite da cittadini che svolgono gratuitamente servizi per la tutela dell’ambiente e sono istituite e regolamentate da leggi regionali. A seconda di quanto disposto dalle leggi regionali che le istituiscono, possono essere costituite in associazioni di volontariato.

«Dunque - conclude Zanot - tranne che per il periodo di addestramento, non vi sarebbero altri costi per le amministrazioni. In tal modo si potrebbe risolvere una volta per sempre il grave problema del greto del Piave divenuto una discarica a cielo aperto».

 



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