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25 aprile 2024

Treviso

"Treviso Urbs Picta", la nuova catalogazione della città affrescata

Il volume di Fondazione Benetton riaccende l’interesse sulle facciate affrescate trevigiane e dà conto dei risultati di una ricerca collettiva pluriennale

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treviso urbe picta

TREVISO - Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo, conoscenza e futuro di un bene comune. Esce in libreria il volume “Treviso urbs picta”, a cura di Rossella Riscica e Chiara Voltarel, edito dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con Antiga Edizioni, che torna a riaccendere l’interesse sulle facciate affrescate trevigiane e che dà conto dei risultati di una ricerca collettiva pluriennale che ha avuto come esito una nuova catalogazione degli affreschi di facciata, puntualmente studiati e oggetto di una campagna fotografica approfondita.

Il volume sarà presentato al pubblico mercoledì 13 dicembre, alle ore 18, nell’auditorium della Fondazione Benetton a Treviso, nel corso di un incontro pubblico aperto da un intervento del sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, e del direttore della Fondazione, Marco Tamaro. Con le curatrici ne parleranno Lionello Puppi, supervisore scientifico del progetto, e altri componenti del gruppo di lavoro della ricerca. La ricerca Treviso urbs picta è stata avviata alla fine del 2011 con l’obiettivo primario dell’identificazione e dello studio iconografico e stilistico delle facciate di case e di altri edifici dipinti all’interno della cinta muraria della città di Treviso nel corso dei secoli XIII-XXI, includendo decorazioni murali e relativi edifici esistenti a oggi, e quelli documentati ma perduti o parzialmente perduti. Il libro, esito di questo lungo percorso di ricerca e riordino dei materiali raccolti, come testimonia nella postfazione Eugenio Manzato, riporta l’attenzione sulla Treviso urbs picta a più di trent’anni da quel convegno che, nel 1982, diede il via a una serie di importanti iniziative da parte di strutture amministrative e società civile di Treviso per la conoscenza, la tutela e la salvaguardia del patrimonio costituito dalle decorazioni murali esterne, fino, almeno, alla mostra di Ca’ da Noal Facciate affrescate trevigiane. Restauri, ed era il 1989.

Nel volume, Lionello Puppi ci introduce al tema allargando l’orizzonte storico, geografico e filosofico di questa particolare forma d’arte, citando fonti illustri e ricordando, con Lomazzo, come già al tempo di Augusto vi fosse “l’uso di pingere sopra le facciate”. Le due giovani studiose trevigiane, principali motori della ricerca e curatrici del volume, la storica dell’arte Chiara Voltarel e l’architetto Rossella Riscica, raccontano presenze di artisti e influssi di scuole diverse attraverso i secoli, iconografie, tipologie e temi delle decorazioni, affrontando le questioni dello storico degrado degli affreschi e contestualmente dell’impegno di figure quali Luigi Bailo e Luigi Coletti per la conservazione di questo patrimonio, senza trascurare affondi specifici sugli aspetti tecnici dei dipinti murali. Di questa ampia ricerca dà conto in modo sistematico e dettagliato una banca dati online (che sarà consultabile all’indirizzo web trevisourbspicta.fbsr.it dal 2018), che comprende la catalogazione di edifici affrescati esistenti ed esistiti all’interno della cerchia muraria, con tutte le informazioni raccolte attraverso sopraluoghi, ricerche bibliografiche, iconografiche e archivistiche, nonché la campagna fotografica realizzata da Arcangelo Piai e Corrado Piccoli. I collegamenti tra i dati acquisiti con lo studio e le cartografie attuali e storiche permettono di ottenere molteplici “mappe tematiche”, oltre a quelle pubblicate e alla mappa generale allegata.

“Siamo fiduciosi che questo libro potrà raggiungere un gran numero di trevigiani che devono essere consapevoli del patrimonio culturale di questa città ed essere quindi attori di un processo di salvaguardia collettiva - ha detto il direttore della Fondazione Benetton, Marco Tamaro -Siamo infatti convinti che una città che sa ritrovare sé stessa sia anche capace di apprezzare i luoghi della socialità, con piazze restituite a una mobilità pedonale dove si strutturano le relazioni necessarie alla costruzione di una comunità, in tempi in cui la virtualizzazione dei rapporti umani e la presenza di nuovi cittadini richiedono azioni lungimiranti e decise”.

In programma anche l’ideazione di un’applicazione per smartphone e tablet che, grazie a un sistema di geolocalizzazione, faciliterà cittadini e turisti nell’individuazione degli affreschi e nella scoperta della storia che testimoniano, raccontata da specifiche schede di approfondimento.
“Ringrazio Fondazione Benetton per questo prezioso lavoro che riaccende i riflettori su un aspetto importante del nostro patrimonio artistico e culturale - ha affermato il sindaco Giovanni Manildo - La nostra amministrazione ha avviato un percorso per il recupero degli affreschi in città: sui palazzi se ne contano 476. L’assessore Franchin ha dato vita al Comitato promotore “Adotta un affresco” che ha già pensato a delle importanti agevolazioni fiscali (Imu aliquota agevolata al 7 per mille, Tasi aliquota agevolata all’1 per mille e Cosap gratuita) per chi decide di restaurare un affresco. Un primo passo di un percorso che intendiamo proseguire”.

 


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